tag:blogger.com,1999:blog-23626447133079273362024-03-05T17:53:43.311-08:00Semplicemente cuoca - Cibo, storie ed altri pensieri finiti in cucina -Sil - Simplemente cocinerahttp://www.blogger.com/profile/04505733130676268857noreply@blogger.comBlogger21125tag:blogger.com,1999:blog-2362644713307927336.post-91973838726800039092011-10-18T11:56:00.000-07:002024-02-01T01:50:12.236-08:00Dulce de Membrillo...ovvero... la nostra Cotognata.<div><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-EBuBaYD0o_4MPU4puLyyRsCSn5HeBnoFZVbljwaT4-JIgzTiMyVtEx3RIx7DOOyNIgGUBlzzLLFJdTRCwHVNevEkXpx-HHJ4NLFd1LnXqwb7Gtn3KAnligZU2icoS3NdGVISeYBVhpw/s1600/DSC01738.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5664853621004677554" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-EBuBaYD0o_4MPU4puLyyRsCSn5HeBnoFZVbljwaT4-JIgzTiMyVtEx3RIx7DOOyNIgGUBlzzLLFJdTRCwHVNevEkXpx-HHJ4NLFd1LnXqwb7Gtn3KAnligZU2icoS3NdGVISeYBVhpw/s400/DSC01738.JPG" style="cursor: pointer; display: block; height: 400px; margin: 0px auto 10px; text-align: center; width: 286px;" /></a></div><div> </div><div align="justify">Sono arrivate le mele cotogne!!<br />Nei giorni fa, Lorena , un'amica argentina che abita in città ( Trieste), mi disse che aveva trovato "pere cotogne" presso un ortofrutta in centro. Grazie Lore! Se no fosse per te, me li lasciavo scapare via!<br />La cotognata, questo dolce fatto con le mele cotogne , è conosciuto in Argentina con il nome di "dulce de membrillo".<br />In Argentina è molto popolare, assieme al "dulce de batata" che è quello fatto però con le patate dolci , conosciute anche come americane. Trovate la mia ricetta ( in italiano)quì.<br /></div><div align="justify">Lo utilizziamo per farcire le crostate, un classico all'ora del matè o del tè, e anche per mangiarlo assieme al formaggio , di tipo olandese, come il maasdam, un dessert tipico nelle tavole argentine.</div><div> </div><div>La ricetta è semplicissima!<br /><br />Ingredienti ( con una resa di 900 gr. di prodotto circa)</div><div><br />1 kg. di mele o pere cotogne ( 4 unità nel mio caso)<br />Zucchero, q. b.<br />Acqua , q. b.</div><div> </div><div><br /></div><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhv4_mYQpEYK4oe2Aaf666MzmzUzNBa3FBhiXKMpJYT2S1j34uLRwh8GkyGqQOIBllCThm9sQQemcHJxj7se65bI7jspLmNsmK54v4odCRvT1U3C5nRwJoBReFwkgN9IWl_vWxIzRhAHD4/s1600/DSC01705.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5664853353684594386" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhv4_mYQpEYK4oe2Aaf666MzmzUzNBa3FBhiXKMpJYT2S1j34uLRwh8GkyGqQOIBllCThm9sQQemcHJxj7se65bI7jspLmNsmK54v4odCRvT1U3C5nRwJoBReFwkgN9IWl_vWxIzRhAHD4/s400/DSC01705.JPG" style="cursor: pointer; float: left; height: 400px; margin: 0px 10px 10px 0px; width: 296px;" /></a></div><div> </div><div> </div><div> </div><div> </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Le mele cotogne (Cydonia oblonga) possiedono una peluria naturale che copre la loro pelle.<br />Bisogna lavarli con aiuto di una spugna o strofinaccio, o se volete, potete anche spazzolarli.<br />Sono parenti delle mele e pere , però per mangiarli bisogna cucinarli previamente, altrimenti sono asprigni.<br /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><br /></div><div> </div><div> </div><div> </div><div> </div><div> </div><div> </div><div> </div><div> </div><div> </div><div> </div><div><br /> </div><div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNHzYv_a4_AV1LrLrDhmx8JnYJEbCo6ncY-aopvO9v7YAWl2P5abf0OQ2c1oQTH-nfBGlCB6CkAvQV8P4ugzYqK3err8bcnC_fBzr91mYs3ca_IQaKpAGTctJq7R8Gq7_Dvuq2_aNz66M/s1600/DSC01709.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5664853346282247394" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNHzYv_a4_AV1LrLrDhmx8JnYJEbCo6ncY-aopvO9v7YAWl2P5abf0OQ2c1oQTH-nfBGlCB6CkAvQV8P4ugzYqK3err8bcnC_fBzr91mYs3ca_IQaKpAGTctJq7R8Gq7_Dvuq2_aNz66M/s400/DSC01709.JPG" style="cursor: pointer; float: left; height: 400px; margin: 0px 10px 10px 0px; width: 313px;" /></a>L' Argentina è una importante produttrice di questo frutto. Lo si trova facilmente in forma di dolce "in cassetta", cioè in forma di mattonella o confezionato nelle lattine circolari e basse con diverse grammature.</div><div align="justify">Lo si utilizza tantissimo nella pasticceria creole, come farciture delle brioche chiamate "facturas" e anche nei "pastelitos", una specie di raviolo dolce fritto che si copre di sciroppo, miele, o zucchero prima di per mangiarli, per nominare qualche esempio.<br /></div><div align="justify">Da piccoli, ci abituano a mangiare questo dolce quando abbiamo male al pancino ( problemi con gli intestini) assieme alle crackers al acqua ( chiamate "galletitas de agua"). Questo perché "il dottore c'è l' ha consigliato" una costume molto radicata nelle case, tramandata dalle nonne alle mamme da sempre.</div><div align="justify">Infatti , sono riconosciute le sue proprietà in caso di diarrea e dissenteria.</div><div align="justify">Aiuta anche quando abbiamo la bronchite, la tosse, l'asma, perché è un espettorante. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><br /></div><div> </div><div> </div><div> </div><div><br /> </div><p><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5664852865875880898" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrsTG7bEqIFKNn-NZbOMNtAMZx3TDMOhyphenhyphenbNy1gVKvZMPqXPzya4WBS3FLEHGhqgqMGYQ2x9bxnzXF6HWakALwwAKUEwrzuMUBlGG4GhyaSmiO3jLix_PhAZmNpUAPJZa-Rifif_s8fjPY/s400/16-10-2011.jpg" style="cursor: pointer; display: block; height: 225px; margin: 0px auto 10px; text-align: center; width: 400px;" /></p><p>Procediamo a preparare il dolce:</p><p>Collocare i frutti dentro una pentola e coprirli con del acqua.</p><p>Portare sul fuoco a bollire per una mezz'ora, finché saranno teneri.</p><p align="justify">Lasciamo intiepidire i frutti dentro l'acqua, quanto più tempo rimangono lì, più scuro verrà il dolce. Questo perché le bucce procederanno a intingere il liquido se lasciate a lungo.</p><p align="justify">Ritirare i frutti, togliere le bucce e i semi , senza buttarli via. Li teniamo da parte già che con questi si può preparare una "jalea" cioè una gelatina, molto saporita e ricca di proprietà. Una ricetta di cui sarò debitore.</p><p align="justify">I semi delle mele cotogne sono fonte di pectina, un addensante e gelatinizzante naturale molto usato per la fabbricazione di marmellate. </p><p>Si riduce la polpa in purè. La pesiamo e aggiungiamo la stessa quantità di zucchero.</p><p align="justify">Torniamo a metterlo sul fornello a cuocerlo , in particolare è meglio se utilizzate una pentola di rame o di ferro, o caso mai quelle con il fondo spesso. Il dolce sarà pronto quando incomincerà ad attaccarsi alle pareti della pentola. E' questo il punto giusto.</p><p align="justify">Lo versiamo subito dentro uno stampo (rettangolare o rotondo, scegliete voi) e lasciamo raffreddare. </p><p><br /></p><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfgDsU7I5UXDIGRG_VIYJJfZvglTp-KNzKyc6qXQz2LYybmAomu1qS8qtO3hwp50XOaUEYg2fZnIzJ_TfZcFWeir9jYZ6kgW2_p5j6WA5KjFza-YSemhC6B3KXjNIw_rA9PbYOjSLhlQo/s1600/DSC01719.JPG" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5664852361875582130" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfgDsU7I5UXDIGRG_VIYJJfZvglTp-KNzKyc6qXQz2LYybmAomu1qS8qtO3hwp50XOaUEYg2fZnIzJ_TfZcFWeir9jYZ6kgW2_p5j6WA5KjFza-YSemhC6B3KXjNIw_rA9PbYOjSLhlQo/s400/DSC01719.JPG" style="cursor: pointer; float: left; height: 400px; margin: 0px 10px 10px 0px; width: 266px;" /></a><br /></div><div align="justify">Una volta freddo possiamo destinarlo ai mille e un capricci!</div><div align="justify">In un attacco di nostalgia, io ho voluto assaggiarlo con una cracker salata, hummmm... quanti ricordi! L'immagine della mia nonna, che me lo offriva ogni volta che avevo i miei dolori di pancino, del male non mi ricordo più, si invece delle tante coccole !!!</div><div align="justify"><br />Poi ho preparato dei cuoricini di dolce con il formaggio ( ho usato il maasdam come vi ho detto prima) cosi per darli un tocco d'eleganza. E questi li abbiamo mangiato con il mio maritino scambiandoci sguardi complici e pieni di nostalgia.<br />Poi la cosa... to be continued... perché ho preparato ancora altro!<br />Questo post lo dedico a Lorena, la mia amica argentina, senza di lei non avrei potuto godermi di questo dolce, ( Gracias por avisarme Lore!) e a Maria Josè, un'altra argentina che abita in Spagna e che in questi giorni si è lasciata sedurre da queste mele cotogne anche producendo un dolce incredibile ( mi ha fatto vedere le sue foto per facebook!). Un beso a las dos.<br />Buen Provecho!!!!</div></div>Sil - Simplemente cocinerahttp://www.blogger.com/profile/04505733130676268857noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-2362644713307927336.post-83637811166962165622010-11-02T03:28:00.000-07:002024-02-01T01:41:00.804-08:00Autunno: Tempo di... Carbonada Criolla Argentina.<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXhQZHcH6yquJ-DVKk9ZlyNvKpc7sk4Q5-WHiStybp5Cs5KGS0B3og9VVCYBSiSx3p5MPR1EaU5FO7OoWu2BjiRLF16juqbWxg85j7912t6rMNnSNAoFszfITlypwI5SX_GoIfg65z0iM/s1600/Blog+Verano+%2710+382.jpg"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5534898531432136450" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXhQZHcH6yquJ-DVKk9ZlyNvKpc7sk4Q5-WHiStybp5Cs5KGS0B3og9VVCYBSiSx3p5MPR1EaU5FO7OoWu2BjiRLF16juqbWxg85j7912t6rMNnSNAoFszfITlypwI5SX_GoIfg65z0iM/s400/Blog+Verano+%2710+382.jpg" style="cursor: hand; display: block; height: 400px; margin: 0px auto 10px; text-align: center; width: 348px;" /></a><br /><div align="justify"><span>La Carbonada è un piatto tipico della "cocina criolla" cioè: cucina creole della Argentina.</span></div><div align="justify"><span>E' una ricca pietanza a base di carne e riso, che si consuma durante l'autunno-inverno, e dove la zucca è il suo componente prezioso.</span></div><div align="justify"><span>E non solo; si aggiunge della frutta, quasi sempre della pesca fresca, che ancora la si trova a inizio d'autunno, altrimenti si usa essiccata. In certe case, la sostituiscono con delle pere o anche l'uva pasa.</span></div><div align="justify"><span>Questo "Guiso" ( si legga: ghiso) è parte della cucina tradizionale del Centro e Nord Ovest del paese, dove il sapore agrodolce delle preparazione è molto comune.<br />E' un piatto unico e completo, perfetto per mangiarlo i giorni freddi.</span></div><div align="justify"><span>Se non fosse perché abbiamo le stagioni al incontrario, questo piatto potrebbe essere collegato alle feste ma non è cosi. In Argentina lo consumano da aprile fino a fine settembre con l'arrivo delle zucche è il freddo.</span></div><div align="justify"><span>La ricetta è semplicissima!</span></div><div align="justify"><span></span> </div><div align="justify"><span></span></div><div align="justify"><span>Ingredienti (per 8 persone)</span></div><div align="justify"> </div><div align="justify"><span></span></div><div align="justify"><span>500 gr. di zucca</span></div><div align="justify"><span>800 gr. di carne bovina (tutti tagli che servono per uno spezzatino)</span></div><div align="justify"><span>2 spicchi di aglio</span></div><div align="justify"><span>1 cipolla</span></div><div align="justify"><span>3 carote</span></div><div align="justify"><span>2 pannocchie di mais</span></div><div align="justify"><span>2 pesche fresche o 8 essiccate</span></div><div align="justify"><span>1 peperone rosso</span></div><div align="justify"><span>2 patate </span></div><div align="justify"><span>2 patate americane </span></div><div align="justify"><span>400 gr. di riso bianco bollito</span></div><div align="justify"><span>2 tazze di polpa di pomodoro</span></div><div align="justify"><span>2 tazze di brodo di carne</span></div><div align="justify"><span>Spezie: alloro, prezzemolo, timo, e della paprika dolce conosciuta come "Pimentòn Dulce"</span></div><div align="justify"><span>Sale e pepe q.b.</span></div><div align="justify"><span></span></div><div align="justify"><span style="color: #cc6600;"><br /></span></div><div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhHgMkbfuO3zZsGl28MKCLpvnF9IoW1z1627E3zU7Im1xe5qGn61W7uRGz3ET3Cx8YmpmQTHNSF1lwxtT6-eB8zEuBDSlxs3RgLD4RG8vrcB7C_1lcAHok19YCoidMyoTWSxGEICrfnn8/s1600/Blog+Verano+%271018.jpg"><span style="color: #cc6600;"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5534898522868693298" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhHgMkbfuO3zZsGl28MKCLpvnF9IoW1z1627E3zU7Im1xe5qGn61W7uRGz3ET3Cx8YmpmQTHNSF1lwxtT6-eB8zEuBDSlxs3RgLD4RG8vrcB7C_1lcAHok19YCoidMyoTWSxGEICrfnn8/s400/Blog+Verano+%271018.jpg" style="cursor: hand; display: block; height: 300px; margin: 0px auto 10px; text-align: center; width: 400px;" /></span></a><span><br />Prima di tutto si devono tagliare tutte le verdure in pezzetti più o meno grossi. Le pannocchie di mais invece a rondelle.</span></div><div align="justify"><span>Con la carne si procede come uno spezzatino, la tagliamo a cubi grossi.</span></div><div align="justify"><span>Rosoliamo questi cubetti spolverati con un po' di farina e due cucchiai di oleo ( in Argentina è più usato quello di semi).</span></div><div align="justify"><span>Poi, si aggiungono l'aglio, la cipolla, il peperone e le carote. </span></div><div align="justify"><span>E si bagna tutto con del brodo e la polpa di pomodoro. </span></div><div align="justify"><span>Nel fra tempo in un'altra pentola si cucina il riso. Poi lo si scola e lo teniamo da parte.</span></div><div align="justify"><span>Dopo dieci minuti si incorpora la zucca con delle patate. Si cucina il tutto per 20 minuti, e alla fine si sommano il riso con delle pesche fresche. Se la frutta fosse essiccata la dobbiamo mettere prima assieme alla zucca.</span></div><div align="justify"><span>Quello che otteniamo e' una specie di minestra densa e corposa.</span></div><div align="justify"><span>Per presentarla molto bella, si usa una zucca grande cotta al forno e svuotata come contenitore, per portarla cosi al tavolo.</span></div><div align="justify"><span>A casa è uno dei nostri piatti preferiti , cosi appena si vedono le prime zucche, è doveroso e piacevole cucinarlo!</span></div><div align="justify"><span></span></div><div align="justify"><span>Buen Provecho!!!!!!</span></div>Sil - Simplemente cocinerahttp://www.blogger.com/profile/04505733130676268857noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-2362644713307927336.post-65524204008648439462010-10-11T05:07:00.000-07:002024-02-01T02:03:06.467-08:00Il "Dulce de Batatas" ovvero "Dolce di patate americane" e...nella la "Pastaflora" come detta da noi.<div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgg71lfojibv6OwaBYDiDn48_zkvPSUvaeuRcVT-rQS4qg4UTRaouPQVgKLISqH1c-Wja9Jhz9Y4kmmAMUy-nDL-dC6uEc-uQG6Z8rlEwv_zzyHK1yiIHCBJQAaIZm0TQ8uqaYRDgqOJWY/s1600/Blog+Oto%C3%B1o%2710+042.jpg"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5526823087821702674" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgg71lfojibv6OwaBYDiDn48_zkvPSUvaeuRcVT-rQS4qg4UTRaouPQVgKLISqH1c-Wja9Jhz9Y4kmmAMUy-nDL-dC6uEc-uQG6Z8rlEwv_zzyHK1yiIHCBJQAaIZm0TQ8uqaYRDgqOJWY/s400/Blog+Oto%C3%B1o%2710+042.jpg" style="cursor: hand; display: block; height: 400px; margin: 0px auto 10px; text-align: center; width: 364px;" /></a><br />Il “dulce de batata” ovvero, dolce di patate americane , è uno dei dolci più popolari e tradizionali delle tavole delle famiglie in Argentina.<br /><br />Purtroppo , è meno conosciuto all’estero, dove il nostro “dulce de leche” (dolce di latte), li ruba sempre la scena, senza voler togliere nulla alla sua indiscutibile e meritata fama, per carità.<br /><br />Ed è un peccato però che , essendo il “dulce de batata” sempre presente negli scaffali dei negozi di specialità importate, siano solo delle premurose mani argentine a portarlo via. Mani che lo cercano piene di voglia di aprire la lattina, dove quasi sempre lo confezionano, per poter dopo farlo un vero protagonista in tante pietanze, che riempiranno di gioia i cari.<br /><br />Il “dulce de batata”,viene elaborato con questo tubero – ipomoea batatas - originario del Centro e Sudamerica, conosciuto con il nome di batata, boniato o camote a seconda del paese. Ed è molto semplice da fare , ve lo farò vedere tra poco! Oggi abbiamo la fortuna di trovare le patate americane in Italia, nei reparti ortofrutticoli dei grandi supermercati o nei negozi di prodotti biologici.<br /><br />Lo si può mangiare tagliato a fette, data la sua consistenza abbinato ad una fetta di formaggio fresco. Cosi riceve il nome di Postre Vigilante , un dessert nato , dicono, a Buenos Aires, reso popolare dai poliziotti che facevano la guardia nelle strade dei quartieri o le caserme, per quello chiamato “vigilante”, che lo consumavano quotidianamente come “ammazza fame” , essendo sostanzioso , semplice e veloce da reperire ad ogni momento.<br /><br />Tanta è stata la sua fama ,che perfino i ristoranti ricercati cominciarono ad offrire questo dessert. Negli ultimi due decenni era stato lasciato un po’ in disparte dalla ristorazione , considerato un po’ datato, mai abbandonato però. Nelle case argentine un pezzo di “dulce de batata” nel frigorifero c’è ne sempre!<br /><br />Adesso in Argentina , come in altre parti, si vive un periodo di rinascita (meno male!) di tutti prodotti considerati tradizionali e cosi questo dolce sta vivendo una specie di rivincita.<br /><br />Consiglio caldamente di assaggiarlo con il formaggio , fresco e dolce , capirete cosi i motivi per cui è cosi amato.<br /><br />Se preferite invece, assaggiarlo in una pietanza piuttosto classica, allora utilizzatelo in una crostata, chiamata in Argentina: Pastafrolla con Dulce de Batata, che proprio non manca mai all’appello di eventi tali come compleanni, feste varie e merenda delle domeniche dove chiude con un fiocchetto gli “asados”.<br /><br /><br />La ricetta<br /><br /><br /><br />Per il Dulce de Batata:</div><div align="justify"><br />½ kilo di patate americane , conosciute anche come patate dolci<br />370 gr. di zucchero di canna<br />350 ml. di acqua<br />4 fogli di colla di pesce (8 gr.)<br />1 cucchiaio di essenza di vaniglia </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"> </div><div align="justify"> </div><div align="justify"> </div><div align="justify"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5526823082226001794" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKMLU1gdIYGWuQXLo08Kd-Nclkk2ZRooM2_QGsj1HIH_M-pc8_X_nLY6o4O2KD8FdPQKyv8z4c4FezRAnmlfSoioloqQfriIzcc-HolBlnbvAQMhQj8KbalEG58hOQOjUjFy_77UixaQc/s400/Fotos+del+Blog+E.jpg" style="cursor: hand; display: block; height: 300px; margin: 0px auto 10px; text-align: center; width: 400px;" /><br /><br />Mettere a bollire le patate americane con la buccia. Una volta cotte, spellarle e fare un purè.<br /><br />Collocare in una pentola l’acqua con lo zucchero.<br /><br />Quando arriva ad ebollizione, aggiungere il purè di patate americane. Lasciare cuocere per 15 minuti girando in continuazione. Nel frattempo lasciate in ammollo i fogli di gelatina.<br /><br />Incorporare i fogli, uno a uno, al purè di patate americane in caldo, che avrà raggiunto una consistenza piuttosto densa.<br /><br />Travasare in un recipiente rettangolare ( 15 x25 cm per questa quantità) coperto da pellicola di cucina e una volta freddo, lasciarlo riposare in frigo per almeno 4-5 ore fino al suo rassodamento.<br /><br /><br /><br />Per la pasta frolla della crostata:<br /><br />500 gr. di farina 00<br />300 gr. di burro freddo<br />200 gr. di zucchero a velo<br />3 tuorli e 1 uovo<br />1 cucchiaino di vanillina </div><div align="justify"><br /><br /></div><p align="justify"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5526823072704318578" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaunW-IWRYgui5GYPjyxlE2vHzS48nkFtJALdpD9p9Gq6G1HmkQB-_Fe_eY6SiPqyuiw5CoB1Uxc0Io2zVPxG7l7OqsxECu-jhyWNI-UFnjSC08NMv_1ozDc5tXBIyzxdLjQDelr15I_s/s400/Fotos+del+Blog+E+1.jpg" style="cursor: hand; display: block; height: 300px; margin: 0px auto 10px; text-align: center; width: 400px;" /><br /><br />Collocare a forma di fontana la farina setacciata ed aggiungere nel buco il burro freddo tagliato a pezzettini, lo zucchero a velo, i tuorli, il uovo e la vanillina. Amalgamare il tutto velocemente senza impastare molto e formare un panetto. Lasciare riposare in frigo per un’ora.<br /><br />Prendere il panetto, stirarlo con un mattarello infarinato e foderare una teglia ,tanto il fondo come i bordi che dovranno essere alti almeno due centimetri.<br /><br />Tagliare il “dulce de batata” a strisce dello stesso spessore, e foderare con questi la superficie della crostata. Cucinare in forno preriscaldato a 180º.<br /><br />Sia che decidete di farlo voi stessi (coraggio, è semplice non credete?) o lo prendete pronto in confezione per assaggiarlo, il “dulce de batata” ha un sapore unico, sorprendentemente piacevole che vi ricorderà sicuramente i marron glacè o castagne sciroppate.<br /><br />Mangiato assieme al formaggio è un degno esempio dei contrasti del dolce-salato. A chi piacciono questi abbinamenti sarà ampiamente soddisfatto.<br /><br />E poi la crostata… che dire… è uno dei dolci preferiti delle famiglie argentine, senza discussione!<br /><br />Perfetta in tutti momenti e che riporta ogni compatriota ai teneri ricordi dell’infanzia.<br /></p><p align="justify">Buen Provecho!!!!</p>Sil - Simplemente cocinerahttp://www.blogger.com/profile/04505733130676268857noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-2362644713307927336.post-63853603927973482182010-09-26T03:49:00.000-07:002010-09-28T07:57:01.121-07:00Italo-Argentinissimi!!!! Domenica di Asado con MadreTierra e tanti Amici!!!.<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSygXe5u1fZ5Xa2_g-4Avmh-VQgLLCUHMewkDMiZXOLlRvcM2K0n_gyXAb13x6iqLoaz6-2CKIdZ7BKRE8gjDCIFhvANqp76UjY566paWBH_mEICJ976r6oL2fLoNZRN9ksQ7R_lFipPQ/s1600/Estate+2010+408.jpg"><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 246px; DISPLAY: block; HEIGHT: 400px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5521180716137227554" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSygXe5u1fZ5Xa2_g-4Avmh-VQgLLCUHMewkDMiZXOLlRvcM2K0n_gyXAb13x6iqLoaz6-2CKIdZ7BKRE8gjDCIFhvANqp76UjY566paWBH_mEICJ976r6oL2fLoNZRN9ksQ7R_lFipPQ/s400/Estate+2010+408.jpg" /></a><br /><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;">La domenica 5 settembre 2010, la <strong>Associazione Italo-Argentina MadreTierra di Trieste</strong> ha organizzato un "Asado" nei pressi del Campo Scout di Campo Sacro, vicino a Prosecco.</span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span> </div><div align="justify"><span style="color:#000000;">Cos'è un "Asado"? Cosi che viene chiamata da noi argentini, la carne fatta alla griglia.</span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;">Ma l'Asado, non è solo una tipica piettanza nostra, bensì rappresenta il nostro modo d'essere.</span></div><br /><div align="justify">Il fatto di condividere un momento con gli altri nello stesso tempo che un pezzo di carne cuoce sulla griglia, mentre si dialoga , si riflette con un bicchiere di vino o birra in mezzo, o si celebra qualsiasi evento. </div><div align="justify"></div><br /><div align="justify">E' una scena che si ripete spesso, perche lo si cerca, dove si mette a luce il nostro culto all'amicizia, al piacere di stare insieme. </div><br /><div align="justify">Tradizione ma anche fenomeno sociale, questo del Asado de Domingo, che si ripete tutto l'anno, già!! è per quello che esistono "los quinchos", specie di tetoie , ormai modernissime e più che attrezzate per resistere il caldo o il freddo in qualsiasi angolo de la nostra bella Argentina.</div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;">Ed è proprio alla insegna di questa bellissima abitudine, che l'Associazione ogni anno aproffitando della bella stagione, ricrea questo rituale, che è molto ben ricevuto dai conazionali e da tante altre persone, di tutte le provenienze, che sono felici di poter godere di una giornata di amicizia e gastronomia argentina.</span><br /><br /><br /></div><div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbnetwBuoT9ElmVgGRmHCOn4pE8xAz583Vu7XokOqAzkb3XFGqXboQu9XIzkpA6KTV2OXUi-Qla826TfyfTx42MqpZYrV7kAL4redKGRiL5ye3UbrYGkZgEmdWksTXVgPx_HMSWV3DwcQ/s1600/Estate+2010+399.jpg"><span style="color:#000000;"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 300px; FLOAT: left; HEIGHT: 400px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5521178023638452930" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbnetwBuoT9ElmVgGRmHCOn4pE8xAz583Vu7XokOqAzkb3XFGqXboQu9XIzkpA6KTV2OXUi-Qla826TfyfTx42MqpZYrV7kAL4redKGRiL5ye3UbrYGkZgEmdWksTXVgPx_HMSWV3DwcQ/s400/Estate+2010+399.jpg" /></span></a><span style="color:#000000;"><br /></span><span style="color:#000000;"><strong>"Un Domingo Argentino en Trieste"</strong></span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;">Presto, molto presto alla mattina, si accende il fuoco.</span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;">La figura del "Asador", cioè la persona che si incarica di parare e grigliare la carne e di accendere, curare e controllare il fuoco dove la si cuoce, è molto celebrata e emblemàtica. </span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;">Chi lo sà fare, è perche sopratutto, ci mette amore e passione.</span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;">Perche l'Asado abbia il sapore che tanto ci piace, deve essere fatto con il calore giusto.</span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;">Cioè, il fuoco fatto con legno e carbone, e le bracce scelte accuratamente.</span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;">Ci vuole un po' di tempo per ottenere queste braccie e tanta esperienzia per saper mantenerli e distribuire , afinchè facciano bene il suo lavoro.</span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><br /><br /><br /><div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzGflQEF5VxTgbS8Hv9Bv8JPFcJSHHqSRaQ1htUViKvxx0SFVPGqlpm6z7mcu21y-q5ZhW7Tv5D9yyufht8rRc6ZT3RHMOOc2YE4Jic1MD2iBe0YwdP7chyEWAHJBhP2uGZd-xITNnVhU/s1600/Estate+2010+400.jpg"><span style="color:#000000;"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 300px; FLOAT: left; HEIGHT: 400px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5521177289734571026" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzGflQEF5VxTgbS8Hv9Bv8JPFcJSHHqSRaQ1htUViKvxx0SFVPGqlpm6z7mcu21y-q5ZhW7Tv5D9yyufht8rRc6ZT3RHMOOc2YE4Jic1MD2iBe0YwdP7chyEWAHJBhP2uGZd-xITNnVhU/s400/Estate+2010+400.jpg" /></span></a><span style="color:#000000;"><br /></span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;">Le braccie si raccolgono e vanno messe d'apparte.</span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;">In questo caso si tratta di una griglia grande e per tanto, si tengono in contenitori capienti.</span></div><div align="justify"></div><br /><div align="justify">La griglia in Argentina viene chiamata "Parrilla".</div><div align="justify"></div><br /><div align="justify">Quindi in questa ocassione si tratta di un Asado fatto "A la Parrilla", perche anche lo si può cuocere sempre al fuoco ma con altri aggeggi.</div><br /><br /><div align="justify">Altri metodi sono per esempio: " A la estaca" , cioè con un ferro alto inchiodato al suolo, vicino alla fiamma, messo in diagonale e girato alternatamente sui lati.</div><br /><br /><br /><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><br /><br /><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"><br /><br /><br /> </div><div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhog_260Pa52Uu4y1wA3bPgl2f6jUEvw4_MfKDOk4Ce93FlR6mn1-046HgN5dgRjy-1MGJC6uILqYoBNqu6e3wBhRo0JsjaxANAobkS7E8RTZKNr2oM94iOGaCcI1dAI7cxHoDp-ZaLNlQ/s1600/Estate+2010+403.jpg"><span style="color:#000000;"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 328px; FLOAT: left; HEIGHT: 400px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5521177286282656930" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhog_260Pa52Uu4y1wA3bPgl2f6jUEvw4_MfKDOk4Ce93FlR6mn1-046HgN5dgRjy-1MGJC6uILqYoBNqu6e3wBhRo0JsjaxANAobkS7E8RTZKNr2oM94iOGaCcI1dAI7cxHoDp-ZaLNlQ/s400/Estate+2010+403.jpg" /></span></a><span style="color:#000000;"><br />Il nostro "Asador", Javier, prepara massagiando con sale e amore le "tiras de asado".</span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;">Questo taglio ,molto argentino, è il più popolare che non deve mai mancare, e non è altro che, la costata del vitello tagliata trasversalemente in grosse strisce.<br /></span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;">Il menù prevedeva questa carne, di provenienza europea , pero scelta accuratamente e di ottima qualità.</span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;">Incaricata e tagliata "alla argentina" grazie alla sapienzia del presidente dell'Associazione, Carlo che di carne se ne intende!! </span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;">Altro da aggiungere è, che la carne se insaporisce con solo sale. </span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;">E credetemi ... non ne ha bisogno di niente altro!</span></div><br /><br /><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;">Perche è il modo in cui si cuoce a esaltare il suo sapore! (premessa di una scelta di qualità, certamente)</span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"> </div><br /><div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQYYSGVF3KTdUl7CkVOj2TF7mcQOm-fih_BbZoJU05f2xd-DGe4rxD-rPYGtznwt3d8rUaDZ2TwVHOcGoJcB7PGNv-kUx-P9WQHGAJz8O9yShfApV3vz9H1EBu2vBD2NPaFZuYlvLm_Pk/s1600/Estate+2010+405.jpg"><span style="color:#000000;"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 400px; FLOAT: left; HEIGHT: 354px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5521177279929714530" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQYYSGVF3KTdUl7CkVOj2TF7mcQOm-fih_BbZoJU05f2xd-DGe4rxD-rPYGtznwt3d8rUaDZ2TwVHOcGoJcB7PGNv-kUx-P9WQHGAJz8O9yShfApV3vz9H1EBu2vBD2NPaFZuYlvLm_Pk/s400/Estate+2010+405.jpg" /></span></a><span style="color:#000000;"><br />Su un'altra griglia, si cuocevano "los chorizos" cioè, le salsicce.</span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;">Sono pronti molto più velocemente del Asado, e quindi vanno servite in primo posto.</span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;">Abbinate al pane, di preferenza un filoncino, formano il panino più amato dagli argentini: il <strong>"Choripane".</strong></span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;">Chi abbia la fortuna di viaggiare in Argentina, consiglio di fermarsi nei tanti posti ambulanti, a Buenos Aires, dove gustarsi un buon "Choripane".</span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;">Come gli americani hanno il suo Hot Dog, bene! Noi abbiamo il Choripane!!</span></div><br /><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;">Ed è buonissimo!</span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><br /><div align="justify"></div><br /><div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgA4-3Eve6FBF3h0vKqlzYKp41YKQqgHtObKPhCJYBrfVUiXnD76hwsWyqD2D7f9WG-LT-vzs5IIYkDSQm3l8Zq4Fz_Nm8xi6YZOMcp0Wn6tTrH2UPHAAJ64QiVsvPbge0IruIeWhFRdfQ/s1600/006.JPG"><span style="color:#000000;"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 300px; FLOAT: left; HEIGHT: 400px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5521177276357905522" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgA4-3Eve6FBF3h0vKqlzYKp41YKQqgHtObKPhCJYBrfVUiXnD76hwsWyqD2D7f9WG-LT-vzs5IIYkDSQm3l8Zq4Fz_Nm8xi6YZOMcp0Wn6tTrH2UPHAAJ64QiVsvPbge0IruIeWhFRdfQ/s400/006.JPG" /></span></a><span style="color:#000000;"><br />Altre volontarie con l'incarico di lavare le insalate.</span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;">Quella che in nostro paese va di più: semplicemente lattuga e pomodoro.</span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;">Perche... la regina del menù, signore e signori, è la carne!!</span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;">Altro elemento importante che acompagna l'Asado el una salsa chiamata: <strong>Chimichurri</strong>.</span></div><br /><div align="justify">Ciascuno a casa a una ricetta con varianti, ma in genere, la si fa con aglio, prezzemolo, origano, ajies (peperoncino del nostro paese) tutto miscelato con dell'olio, un po' di aceto, sale e pepe. Va lasciata riposare per un po' di maniera che l'olio si impregni dai sapori delle spezie. </div><br /><div align="justify">E una salsa piuttosto liquida, che serve a condire carni alla griglia e arrosti.</div><br /><div align="justify"></div><br /><div align="justify">E non è mancata in questa ocassione!! C'era ben distribuita nei tavoli per poterla assagiare a piacere.</div><br /><div align="justify"></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"> </div><br /><div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZdF1i2QDLZU9VTCueUxDYMA7oGsLlf464_6M5vAaC7GoU3kspkig4F-1PeagKKG8nO-Yon9xm2JTxiy1BA2z97u01-DAEmQRyCLmGcj47uyb3VOYWXoXQwO1t7r61G0Ymu_cHvwmesUw/s1600/Estate+2010+406.jpg"><span style="color:#000000;"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 400px; FLOAT: left; HEIGHT: 359px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5521177269672892050" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZdF1i2QDLZU9VTCueUxDYMA7oGsLlf464_6M5vAaC7GoU3kspkig4F-1PeagKKG8nO-Yon9xm2JTxiy1BA2z97u01-DAEmQRyCLmGcj47uyb3VOYWXoXQwO1t7r61G0Ymu_cHvwmesUw/s400/Estate+2010+406.jpg" /></span></a><span style="color:#000000;"> </span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;">Finalmente la carne arriva al fuoco!!!<br /></span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;">Vederla cucinare è già un vero spettacolo!!</span></div><br /><br /><br /><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><br /><br /><br /><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><br /><br /><br /><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><br /><br /><br /><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><br /><div align="justify"><br /></div><br /><div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMRIfD3hk7CL0tqWRb_amz4Au3sRPupAPUS5KFhAz9NEE5lFgV1phWWvh_8UDd4WZR8XgeAey0caGYpTi3-7ErbyCfEuqVq0Y1MR47_0VqkHLo19RzMEg8LirH7rYuPWPB4GAYw9YFpcE/s1600/Estate+2010+409.jpg"><span style="color:#000000;"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 247px; FLOAT: left; HEIGHT: 400px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5521175816136272034" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMRIfD3hk7CL0tqWRb_amz4Au3sRPupAPUS5KFhAz9NEE5lFgV1phWWvh_8UDd4WZR8XgeAey0caGYpTi3-7ErbyCfEuqVq0Y1MR47_0VqkHLo19RzMEg8LirH7rYuPWPB4GAYw9YFpcE/s400/Estate+2010+409.jpg" /></span></a><span style="color:#000000;"><br /><br />Il nostro "asador" la controlla con "cariño"(Coccole!)</span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;">E le gira nel momento adeguato.</span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;">Le braccie sotto, emanano il calore che lentamente cuoce le "tiras".</span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;">In Argentina, esistono tanti altri tagli che vanno alla "Parrilla", tra cui matambre, vacio, e poi, quelle chiamate "las tripas" quelle fine e grosse , che sono l'intestino lavato del animale (di mucca), le salsicce e le "morcille" una specie di sanguinaccio.</span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;">Sens'altro domina la carne di manzo, quella che ci ha ressi famosi, ma cuciniamo anche il maiale, il pollo e l'agnello alla griglia.</span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;">In somma... c'è un detto da noi: Todo bicho que camina va a parar al asador!( qualcosa come: Quasiasi animale che cammini, va a finire nella griglia)</span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;">Qui vuole approfondire, faccia un click <strong><a href="http://www.sagpya.mecon.gov.ar/new/0-0/programas/dma/ganaderia/glosario/2-1_glosario.pdf">qui,</a></strong> dove troverà un glossario molto interesante per informarsi.<br /></span></div><br /><div align="justify"><br /></div><br /><div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDpwqfvop5ANs4XoCn0iUAMlJqQlwP0GCWQS4JvQ1oFDjIKAYuK3lq_WWmEwI4sOREWvFubxx0afk6wZycp03EjgYsefQyguYc9cC7vDaU6kW83UzblFw5IEMLwClXFSZY-tPNA5z2zGs/s1600/Estate+2010+411.jpg"><span style="color:#000000;"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 400px; FLOAT: left; HEIGHT: 300px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5521175809406784962" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDpwqfvop5ANs4XoCn0iUAMlJqQlwP0GCWQS4JvQ1oFDjIKAYuK3lq_WWmEwI4sOREWvFubxx0afk6wZycp03EjgYsefQyguYc9cC7vDaU6kW83UzblFw5IEMLwClXFSZY-tPNA5z2zGs/s400/Estate+2010+411.jpg" /></span></a><span style="color:#000000;"><br /><br />Ed è arrivato il momento tanto attesso....</span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;">Si mangia!!</span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;">Il menù prevedeva le salsicce con pane, e come no! le Empanadas.</span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;">Poi è arrivato il turno del Asado con le insalate.</span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;">Poi, frutta e crostate, e ancora più Asado per le buone forchette!!<br /><br /><br /></span></div><br /><br /><br /><br /><div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzYI5ZQYc5AMp4M2PO5DhU0PxlI6ARdpw-LB79XMxKfsefqGEc49Q-cENhkRN7yxojzSYQ1E4NCHTcAS4t-eqP3bfKxeIN8qX36shyphenhyphenfDTlC1c067T8NFIlEXGpl4jJxXfWgecVKgrTMfU/s1600/Estate+2010+422.jpg"><span style="color:#000000;"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 400px; FLOAT: left; HEIGHT: 352px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5521175805490988850" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzYI5ZQYc5AMp4M2PO5DhU0PxlI6ARdpw-LB79XMxKfsefqGEc49Q-cENhkRN7yxojzSYQ1E4NCHTcAS4t-eqP3bfKxeIN8qX36shyphenhyphenfDTlC1c067T8NFIlEXGpl4jJxXfWgecVKgrTMfU/s400/Estate+2010+422.jpg" /></span></a><span style="color:#000000;"><br /><br /><br />Il pranzo è stato aprezzato da tutti quanti!!!</span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><br /><br /><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;">Ma proprio da tutti!!!!!!!!!<br /><br /><br /><br /></span></div><br /><br /><br /><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><br /><br /><br /><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"><br /> </div><div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpvfGmAlioUbslW6xSUX6KNkULV7kVIIZKjLhekmK4im-nX_kiRxUjasl_RSgU9JVTja8kHd38kW7mCwtrZFWH8DLCdl5lUriykRuCdNpPHC0_zTlD9DtYalO-tY6id-CuaKfafsZBxb4/s1600/Estate+2010+418.jpg"><span style="color:#000000;"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 400px; FLOAT: left; HEIGHT: 300px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5521175800615853938" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpvfGmAlioUbslW6xSUX6KNkULV7kVIIZKjLhekmK4im-nX_kiRxUjasl_RSgU9JVTja8kHd38kW7mCwtrZFWH8DLCdl5lUriykRuCdNpPHC0_zTlD9DtYalO-tY6id-CuaKfafsZBxb4/s400/Estate+2010+418.jpg" /></span></a><span style="color:#000000;"><br /></span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;">Poi i bambini si sono divertiti giocando un "picadito", cioè una mini partita di calcio.</span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;">Il clima ha contribuito a che ci fosse una vera festa.</span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;">Un ritrovo, un flusso di chiacchere in torno al "Mate" o il "Caffè.</span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;">E tanti racconti di storie di vita, di arrivi... di partenze.</span></div><br /><br /><br /><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"><br /><br /><br /> </div><div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCG46VJGHOtRH_3s6zQ-pVKcFo65gljNlQSTT49qkjALUaDrUGUzciQF2IRWWtlF4y5TZxVIvSSpkK8R7BpvnUcSo1xD98maapIyNnwDLNVwx26yMX0oEYVDxKrKgrnoaRBOIJWEgIACM/s1600/Estate+2010+423.jpg"><span style="color:#000000;"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 400px; FLOAT: left; HEIGHT: 379px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5521175797599422786" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCG46VJGHOtRH_3s6zQ-pVKcFo65gljNlQSTT49qkjALUaDrUGUzciQF2IRWWtlF4y5TZxVIvSSpkK8R7BpvnUcSo1xD98maapIyNnwDLNVwx26yMX0oEYVDxKrKgrnoaRBOIJWEgIACM/s400/Estate+2010+423.jpg" /></span></a><span style="color:#000000;"><br />Alla fine, la foto di grupo.</span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;">Membri della comissione e volontari, che in un meraviglioso giorno di settembre, hanno messo tutto il suo impegno per celebrare quello che siamo...</span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><div align="justify"><span style="color:#000000;"></span></div><br /><br /><br /><div align="justify"><span style="color:#000000;"><strong><span style="color:#cc0000;">I</span>TA<span style="color:#009900;">LO</span> <span style="color:#3333ff;">ARGEN</span>TIN<span style="color:#3333ff;">ISSIMI</span>!!!!!!!!</strong><br /><br /><br /><br /><br />Buen Provecho!!!!<br /><br /></span></div>Sil - Simplemente cocinerahttp://www.blogger.com/profile/04505733130676268857noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2362644713307927336.post-52652579422661182562010-02-19T08:09:00.000-08:002010-05-16T01:30:08.720-07:00La Feijoada Brasiliana...Giusto dall'altra Riva! Ma Quanta "Saudade"!!<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6ya0XvYhsmv0ttjiRKoxCuzDPbTnc87Tlm1HElarAZ7lTR5rL848p7QJ0X4yt3o8qrUxpXm5Am8ybuR9ePOhq8rCY-2fQSDcOnDG7hrZVWY-EoB2kciggnKnZDWyAqgk0ATASxMPkgzY/s1600/Fotos+del+Blog+E+781.jpg"><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 300px; DISPLAY: block; HEIGHT: 400px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5468563178514786562" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6ya0XvYhsmv0ttjiRKoxCuzDPbTnc87Tlm1HElarAZ7lTR5rL848p7QJ0X4yt3o8qrUxpXm5Am8ybuR9ePOhq8rCY-2fQSDcOnDG7hrZVWY-EoB2kciggnKnZDWyAqgk0ATASxMPkgzY/s400/Fotos+del+Blog+E+781.jpg" /></a><br /><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">A casa mia, è sempre benvenuta la Feijoada -fagiolata in portoghese-. Sopratutto d'inverno o finchè dura il fresco!</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Sono cresciuta in terra di confine con il Brasile, ed è assolutamente naturale per noi ,argentini e brasiliani, lo scambio continuo durante tutto l'anno, sia per scappate a fare spese e ovviamente a mangiare, sia per fare vacanze.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">I miei ricordi d'infanzia nelle spiagge di questo caldo e meraviglioso paese, sono ancora vivi e collegati a tanti piatti brasiliani. Perciò mi sento molto coinvolta e arriva al mio cuore tanta...saudade... ogni volta che li mangio.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Passavamo a volte quasi un mese al mare, sempre in località diverse per conoscere di più, il sud del Brasile. Per la vicinanza agli stati di Paranà, Santa Caterina e Rio Grande do Sul erano le destinazioni scelte per arrivare con almeno una giornata di viaggio. Cosa normalissima, visto le grosse distanze che si percorrono in questi paesi per muoversi da un posto all'altro.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">La prima fermata a pranzo, era una abbuffata con tutti piatti ormai conosciuti. Tra quelli, questa fagiolata , " La Feijoada" , fatta con fagioli neri, coltivati in queste terre, arrichita di carni affumicate tale come costine di maiale, pancetta e salsicce, rigorosamente acompagnata di contorni come il riso in bianco, le biete saltate con del aglio e la pancetta , e gli spicchi di arancia per rinfrescare il palato.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Ed e' saputo che in terra di confine, i tavoli si allungano, tanto di un lato come dall'altro.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Cosi, questo piatto brasiliano per eccelenza, è stato acquisito da noi argentini del confine, che lo cuciniamo a casa, seguendo le ricette di nostri fratelli brasiliani con cui sappiamo festeggiare tutte le volte che la occasione ci incrocia, trane durante le partite di calcio delle nazionali... quando il nostro grande amore si transforma in odio!!!!</span></div><br /><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">Passiamo alla ricetta!</span></p><br /><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">Ingredienti (per 15 persone circa)</span></p><br /><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">1 Kg. di fagioli neri</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">4 cipolle dorate</span></p><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">1 carota</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">1 fusta de sedano verde</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">6-7 spicchi d'aglio</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">4 piedini di maiale</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">500 gr. di costine di maiale affumicate</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">500 gr. di salsicce affumicate (io uso le cragno)</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">250 gr. di pancetta affumicata</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">1/2 salsiccia napoletana (cioè quelle piccanti)</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">1 bicchiere di cachaca (destilato tipico brasiliano che si usa anche per fare la caipirinha) o se non la trovate del vino rosso</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">4 floglie di alloro</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">sale e pepe</span></div><br /><p align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">Se li trovate pottete anche aggiungere: le orecchie di maiale, cotenna e carne salata.</span></p><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><br /><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">Per la salsa di condimento piccante:</span></p><br /><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">2 spicchi d'aglio</span></p><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">2 cucchiai di peperoncino</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">1/2 tazza di aceto di vino rosso</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">1/2 tazza di acqua calda</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">2 cucchiai di concentrato di pomodoro</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">1 cucchiaino di paprika , erba cipollina fresca</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">sale</span></div><br /><p align="justify"><span style="font-family:verdana;"><br /><br /></span></p><br /><div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUMcZcNieFRxUTjpF3zMejdRp3c0JPzTjaGcy_InqB0iBfhidwfnbRW57HyqvvgKaoksC5KUBgWFmWYksP_ZKcINX9DXzEUv9M_TQMF0VrZ98AFjBnn5qhL5hhVf0fUN_Ri1-effrsol0/s1600/Fotos+del+Blog+E+15.jpg"><span style="font-family:verdana;"><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; DISPLAY: block; HEIGHT: 300px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5468560811925946882" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUMcZcNieFRxUTjpF3zMejdRp3c0JPzTjaGcy_InqB0iBfhidwfnbRW57HyqvvgKaoksC5KUBgWFmWYksP_ZKcINX9DXzEUv9M_TQMF0VrZ98AFjBnn5qhL5hhVf0fUN_Ri1-effrsol0/s400/Fotos+del+Blog+E+15.jpg" /></span></a><span style="font-family:verdana;"><br />Preparazione:</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Lasciate in amollo la sera precedente i fagioli neri.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Mettete in una pentola a bollire i fagioli con una carota, una cipolla , del sedano e due foglie di alloro.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Allo stesso tempo tagliate le cipolle rimasti e dell'aglio e mettete a soffriggere in un altra pentola capiente a sufficenza per ricevere dopo le carni e i fagioli, e cioè grandina.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Quando le verdurine sono ben soffrite aggiungete tutte le carni (tagliate a quadratini quelle que si possono o intere con l'osso le altre).</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Bagnate con la cachaca e lasciate consumare l'alcohol. Dopo prelevate dell'acqua di cottura dei fagioli e aggiungete alle carni perche continuino a cuocere.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Una volta cotti i fagioli, transferite 2/3 alla pentola delle carni. Il 1/3 che rimane ridurlo a purea con un passaverdure e incorporatelo alla pentola. Cosi daranno cremosità allo stuffato.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Lasciate ancora cuocere l'insieme per 20 minuti e spegnete il fuoco.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Sarebbe ideale poterlo fare in una pentola di terracotta. La regola, come con qualsiasi zuppa con legumi, è che quanto più si riposa, più buona viene.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Preparate i contorni cioè: riso bollito, biete o spinaci saltate con dell'aglio e la pancetta, fette di arancie, manioca - yuca-bollita.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Fate la salsa piccante: mettete a soffriggere l'aglio con il peperoncino nel olio in una padellina, e poi aggiungete l'aceto ed il concentrato di pomodoro. Lasciate andare per due minuti ed aggiungete dell'acqua . Cucinate ancora per dieci minuti ed aggiungete la paprika ed il sale. Versatela in una salsiera. </span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Disponete i contorni in vasoi grandi, tutti intorno alla pentola in terracotta messa al centro del tavolo. Non dimenticatevi della salsiera con il condimento e le fette d'arancie spelate.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Come procedere? Di solito si serve prima un po' di riso e affianco un mestolo di Feijoada. Poi si aggiungono le verdure verdi e la yuca , queste in piccole quantità. Aggiungete la salsa piccante a volontà.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Passato l'imbarazzo, vedrete come tutti perdono la timidezza e continuano a servirsi le combinazione che più li piaciono, una ed altra volta... finche lo stomaco resista!!!</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Ora è il momento di mangiare qualche fetta d'arancia... per rinfrescarsi! Avete capito!</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Allora coraggio! Preparatevi la vostra Feijoada e organizate una festa brasiliana con degli amici!!</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Buen Provecho!!!</span></div>Sil - Simplemente cocinerahttp://www.blogger.com/profile/04505733130676268857noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2362644713307927336.post-63613739288849926332010-01-30T01:13:00.000-08:002010-02-07T10:52:45.780-08:00Il "Bizcochuelo" , il preferito tra le Torte in Argentina.<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFs1lslWYnu7ZoXfEO4V9gDGf9ao2HibuhH_TW6eYWDD3n2sqMVv0EZp9PI0jsm-A3c2nfR2n5N01um_jpJXkmMq_YicEIrRxBkCOYIukJwARxvZ_MVyD7Vf7KwFEeI_iNKSrYPeFSHcs/s1600-h/Fotos+per+blog+B+1020.jpg"><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 341px; DISPLAY: block; HEIGHT: 400px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5435568198799154850" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFs1lslWYnu7ZoXfEO4V9gDGf9ao2HibuhH_TW6eYWDD3n2sqMVv0EZp9PI0jsm-A3c2nfR2n5N01um_jpJXkmMq_YicEIrRxBkCOYIukJwARxvZ_MVyD7Vf7KwFEeI_iNKSrYPeFSHcs/s400/Fotos+per+blog+B+1020.jpg" /></a><br /><div><br /></div><div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Oggi vi voglio parlare del "Bizcochuelo" (si pronuncia "bizcocciuelo").</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">E' infatti, un tipo di torta, un'impasto molto utilizzato in Argentina, che quà in Italia viene ben conosciuto come Pan di Spagna. Da chi sia stato portato in Argentina, di preciso non lo so. Cioè , possiamo ipotizzare tra italiani, spagnoli ,francesi, inglesi, insomma...tra i tanti inmigranti europei che popolarono la nostra terra.</span></div><div><span style="font-family:verdana;"><br /></span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Ci sono tante ricette da cui potrebbe essere nato , tra la torta genovese, il genoise dei francesi, il biscuit degli inglesi...diciamo che delle sue origini se ne discute abbastanza.</span></div><div><span style="font-family:verdana;"><br /></span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Le fonti italiane lo mettono come proprio, già che con questo nome, si dice sia stato presentato da un cuoco genovese in un banchetto in onore della Spagna a fine del '700, e forse per questo c'è un po' di confusione.</span></div><div><span style="font-family:verdana;"><br /></span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Chiunche sia stato a inventarla, questa torta elaborata a base di uova, farina e zucchero è protagonista di tutti eventi importanti nella vita delle famiglie argentina. Compleanni, matrimoni , battesimi, la si trova addobbata nelle mille forme. Sarà la sua sofficità, la possibilità di farcirla con quanto si voglia, la sua leggerezza, la si trova dappertutto e non manca mai chi la sà fare.</span></div><div><span style="font-family:verdana;"><br /></span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Passano gli anni, e continua a essere sempre presente, anche se la pasticceria argentina si è aggiornata ed offre tante altre alternative. La clase media e bassa la preferisce. Sarà per tradizione già che piace ai bambini , ripiena con il "dulce de leche", un connubio semplice, mà gustoso e che riempe la memoria di tanti di noi argentini. </span></div><div><span style="font-family:verdana;"><br /></span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Bene, questa è la mia ricetta casalinga. Quella di tutta la vita , super collaudata.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Nelle famiglie c'è sempre una persona che sà farla , e rimane a lei l'incarico ad ogni festa, di fornirla.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span> </div><div><span style="font-family:verdana;"><br /><br /></span></div><span style="font-family:verdana;"><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; DISPLAY: block; HEIGHT: 300px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5435567348505374754" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwlAvJX9aFlTmCVH5-T3Ex2N0AsVbvreR2vsXDCb9RPu5mAlVwgN1Kb-rn4WsAhCOylL9rMrcgOMxaPX1_C5WBbUmySexjis2z8axEo7py4kB9qClGiaGAZPrZ35x966A6Try34Q9L1sc/s400/Fotos+per+blog+B+14.jpg" /><br /></span><div align="justify"></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Ingredienti (per uno stampo di 24 cm)</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">6 uova</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">2 e 1/2 tazza di farina autolievitante ( se la volete al cacao, sostituire la 1/2 tazza di farina per cacao in polvere)</span></div></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">1 tazza d'amido di mais</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">1 e 1/2 tazza di zucchero semolato</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">10 cucchiai d'olio di mais</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">10 cucchiai di acqua tiepida o succo di arancia</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">1 cucchiaino di esenza di vanilla o il aroma che preferite</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><div><span style="font-family:verdana;">1 cucchiai di scorza di limone o arancia<br /><br /></span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Separate i rossi dei bianchi.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Sbattete a neve i bianchi e dopo incorporate un po' alla volta, sempre sbattendo ,1/2 tazza di zucchero come se si trattasse di una meringa.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">In un'altro recipiente sbattete i rossi con una tazza di zucchero fino ad ottenere un composto bianco e gonfio.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Incorporate ora i dieci cucchiai di olio e poi i dieci di acqua o succo di arancia.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Aggiungete poi la farina setacciata miscelata con il amido di mais ed il cacao se avete scelto di farla cosi.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Alla fine incorporate la meringa tenuta da aparte con movimenti del basso verso al'alto, delicatamente, cosi l'impasto si riempe d'area e la nostra torta verrà bella alta e soffice.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Versate l'impasto nello stampo scelto previamente oliato e infarinato per evitare che si attachi.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Infornate in forno preriscaldato a 180º per 50 minuti. </span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Una volta fuori dal forno, lasciatela raffredare nello stampo che poi potete rimuovere. </span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><div><span style="font-family:verdana;"></span> </div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Io di solito la taglio in tre, per farcirla con il "dulce de leche", essendo cosi molto gradita da miei amici italiani.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><div><span style="font-family:verdana;"><br /></span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">E in quanto alle tecniche di montaggio, se volete fare un figurone, vi propongo questa tecnica che vi spiego con le fotografie del collage di sotto. Viene chiamata "Bizcochuelo Damero" per la sua composizione che assomiglia al tavolo del gioco della dama.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Il suo montaggio e più semplice di quanto se ne pensi.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span> </div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span> </div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span> </div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; DISPLAY: block; HEIGHT: 327px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5435567340908709266" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhemYSbXK7u7FQLp8EfJ_ARbwY1DilsvVDUQJjk6sxTBp9fwyBLw70gcE4qfmhvrhwkNqmr4gsOtqqYAQdnPp20MH1ceWEUIWQ24MIDNJjXlYfXA3ybtv9cVUlDu-eGESTecaGpMbwjmPA/s400/Fotos+del+Blog+E+11.jpg" /></span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span> </div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span> </div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Avete bisogno di due torte, una alla vanilla e l'atra al cacao (nel mio caso ho usato uno stampo richiudibile di 20 cm. di diametro). Per farli ho semplicemente diviso la mia ricetta in due, e cosi, ho ottenuto le due tortine di cui avevo bisogno. La procedura, secondo me, risulta molto chiara guardando le foto. </span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span> </div><div><span style="font-family:verdana;"><br /></span></div><span style="font-family:verdana;"><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 300px; DISPLAY: block; HEIGHT: 400px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5435567343733160386" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjx46muQ4yBK9sC3vn95LRYTXJ9j8A7sGGMDut-STYhk-K7fDjVbECefzJVGVUUt-60nXm7_1-YVKkYnq-mhMsCdZBNa-yDrywuqe1hQP3j3DRn0k3v8V25SX_teJeXQM-_RrdLOYiPd54/s400/Fotos+del+Blog+E+14.jpg" /></span><br /><p><span style="font-family:verdana;">E divertente e il risultato è altamente soddisfacente!</span><span style="font-family:verdana;"><br /><br />Coraggio! Provate a farla cosi la prossima volta!</span></p><span style="font-family:verdana;">Buen Provecho!!</span>Sil - Simplemente cocinerahttp://www.blogger.com/profile/04505733130676268857noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-2362644713307927336.post-86031209951512843952009-12-29T00:32:00.000-08:002010-01-07T09:07:44.724-08:00Torrone di Miele ed Arachidi e Tanti Auguri di Buone Feste!!!<div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbRNvkGyabZbRwy-ZRS_Og5dVN4Qz6j6jJfv8xiNypbb3vc-m9ehLejQYY9cIa5k3Vbs498vt5o25E-rKr-7RE0K1Ti7HJYhf3NJn_bssFuKDYI-OJcciObTg7tVCuHW3d6so3FNX5mzo/s1600-h/Fotos+del+Blog+E+710.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5424044910380400130" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 328px; CURSOR: hand; HEIGHT: 400px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbRNvkGyabZbRwy-ZRS_Og5dVN4Qz6j6jJfv8xiNypbb3vc-m9ehLejQYY9cIa5k3Vbs498vt5o25E-rKr-7RE0K1Ti7HJYhf3NJn_bssFuKDYI-OJcciObTg7tVCuHW3d6so3FNX5mzo/s400/Fotos+del+Blog+E+710.jpg" border="0" /></a><br /><span style="font-family:verdana;">In questo periodo i torroni abbondano ovunque.<br />Con mandorle, nocciole o frutta candita, cioccolato, duro, morbido, insomma... c'è da scegliere.<br />Ma finora, quello che faccio più fatica a trovare qui, nel Nord d'Italia, è il torrone fatto con le arachidi , sarà forse che da queste parti non piace tanto.<br />O sarà un attacco di nostalgia pressa in pieno da me, perché in Argentina è il più comune ed accessibile. </span><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Il resto della frutta secca costa abbastanza, e quindi altri torroni sono considerati delle prelibatezze che solo alcuni possono permettersi.<br />Un torrone "all'americana" per così dire, che da quelle parti piace tanto, tantissimo.</span></div><div align="justify"> </div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">E così ho deciso questo Natale di farlo me stessa!!</span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGwyNAhzJd0rnHY6Y8Si1cAGDSkTrN8h5iZCaVIMWESARIugM3ukGXlewIjMXegjJmb_rrnwChsNohRAuu9TCgouZOJcAjlhx5DU3vR3jE14o-wfqUNjXwhxgQm4BowU9BA5mOKT3Oqk8/s1600-h/Fotos+del+Blog+E+665.jpg"></a><span style="font-family:verdana;"> </span></div><div align="justify"> </div><div align="justify"><br /><span style="font-family:verdana;">Ingredienti (per due torroni alti di 25 x 7cm)<br />2 albumi d'uova grandi (o 3 piccole)<br />1/ 2 limone<br />250 gr. di miele<br />250 gr. di zucchero<br />370 gr. di arachidi senza buccia e tostati </span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span> </div><span style="font-family:verdana;"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5424044906863675458" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 300px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwTpiTRzk_McJmk1CeuLuAoPolusZDyF4eXrbO2vH874dj8p5tf_ElGXhS9IPSklH-kF4CFi5w07xsfjdAypTMjuiRnC6hRUGq1w-TDrPweHUthjXJ7hiswHh8ya-TFtxPL2Gj2oPd3fE/s400/Fotos+del+Blog+E+13.jpg" border="0" /><br /></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsKse_tYyMFrNzhl80UhtU2at4AgzZ82n9_1QVZTsj_2pcrVpJAZJZKvxoSXHotQi2zGSvOKUeoEThEm0Reh0MNiO2JkW8V6uny3i0xoeax9F10F0HUKQVQQtFcQ5szVhQ4zIMUY2SaEA/s1600-h/Fotos+del+Blog+E+666.jpg"></a><br /><span style="font-family:verdana;">Inserire lo zucchero con il miele in un bollitore.<br />Mescolare bene e portare ad ebollizione.<br />Prima di accendere i fornelli, prendiamo due pentole, una più piccola dell'altra, cosi riusciremo ad inserirla all'interno della grande, per fare un bagno maria.<br />Far bollire la preparazione dello zucchero con il miele fino ad ottenere un sciroppo denso.<br />Nel fratempo , riempiamo la pentola grande con del acqua e la mettiamo a scaldare. </span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrwNlTAuS1isNzcmUOO-_pirSzkggRIRqkqAA1Al4LUHc3Mpk4DLFqdf7sWLitabtJKHEinuG0nh9kSnSFYDTXkzjlQHgZ1yk6RRrkPeCLAFbvne2dSb6RiZyhBVffuYlYAIKHSxppYe4/s1600-h/Fotos+del+Blog+E+669.jpg"></a><br /><span style="font-family:verdana;">Sbattiamo a neve i bianchi d'uovo con un pizzico di sale, nel mio caso in una pentola in acciaio inox (che sarà poi a bagno maria su quella grande ).<br />E poi, continuando a sbattere i bianchi d'uovo, versiamo "a filo" lo sciroppo di zucchero con il miele.<br /></span><span style="font-family:verdana;">Niente panico! , non si cuocerano!</span><br /><span style="font-family:verdana;">Piuttosto ci viene una una sorta di meringa apiccicosa.<br />Ora aggiungiamo le arachidi. Non le ho frantumati.<br />Io , previamente, le avevo tostati in forno a 200º e pelati, cosi qualcuno si era rotto a metà.</span><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0sJP3Gz0S59eti8_mAsGuI3VI0FAjdNpKl6ustENvvzOlqpt-jQN6YGZ7em6805HA4hYnY-F51SyMx_w18GlWq-XuPfTa9fult8rhk3s_KP0wkDLczGkRaQcoKei5qMs0XsZfUiHEArw/s1600-h/Fotos+del+Blog+E+674.jpg"></a><span style="font-family:verdana;">Mescolare bene le arachidi in questa sorta di meringa, in modo che siano ben distribuiti.<br />Meglio farlo con un cucchiaio di legno.<br />Poi, portiamo la miscela sulla pentola grande con acqua calda (non bollente !!) e continuamo a mescolare il tutto per circa 15 minuti , cosi a bagno maria, in modo che si indurisca ancora un po'. Foderiamo una teglia rettangolare di 20 cm. x 15 cm con carta da forno, che avremo inumidito e spremuto per togliere l'ecceso d'acqua, e pennelliamo tutta la superficie con del succo del mezzo limone.<br />Versiamo la nostra miscella in questo recipiente.<br /></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSK7J_9pyRiU_2vjLum3EK_0bnqMvGTm9aZ21mRGDalvkiH6Ml8TSyjzjppNUtkxrNHAIKFZfFh-8lW3X2xidzDWRo3p47U-UtTCSP169tE6Y8h2JlCy_XJjw6z4vtJGunQ08mJ7UqB-Q/s1600-h/Fotos+del+Blog+E+680.jpg"></a><span style="font-family:verdana;">Diamo dei colpetti sul tavolo per distribuire il tutto per bene e lasciamo indurire per un giorno intero.<br />Una volta pronto, mettiamo sopra e sotto del pane azzimo, un pane sottilisimo che si trova già pronto nei supermercati o meglio, delle cialde bianche se riuscite a trovarli in negozi specializati in dolciumi.</span><br /><span style="font-family:verdana;"></span><br /><span style="font-family:verdana;">Eccolo quà! Ha un'aspetto molto rustico, ma è giusto come lo volevo.</span><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhx2lfhZgD-NWNk-LNvzIiADBI3Y6jB8C9N4mXbrvIOjutjWeVcfCfCkuCpOSYspqUBHCgtvXApeUv9jm06KPjO62Uq2bPs_FKqjA-rZLQ043Lz44QdJx5fFB_rcs0kKTxYjjU8YljmRF8/s1600-h/Fotos+del+Blog+E+691.jpg"></a><span style="font-family:verdana;">Poi ho fatto il taglio "test", per vedere com'era. Evviva, è rimasto in piede!</span><br /><span style="font-family:verdana;">E mi sono mangiata il primo pezzo piena di felicità!!</span><br /><span style="font-family:verdana;">Hummm..... Hmmm .....sapore di Natale Argentino!... mentre fuori nevicaba, il che è difficile che succeda nel mio paese in questo periodo, già che si trova in pieno estate!! </span><br /><span style="font-family:verdana;">Qualunque sia il posto dove vi trovate, vi desidero un Buon Natale e Buon Anno 2010!!!</span><br /><span style="font-family:verdana;"></span><br /><span style="font-family:verdana;">Feliz Navidad y </span><br /><span style="font-family:verdana;">Feliz Año Nuevo!!!</span><br /><span style="font-family:verdana;"></span><br /><span style="font-family:verdana;">Buen Provecho!!!</span><br /></div>Sil - Simplemente cocinerahttp://www.blogger.com/profile/04505733130676268857noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-2362644713307927336.post-75219826353423494192009-11-30T04:52:00.000-08:002009-12-17T02:47:58.585-08:00Biscotti detti "Caritas Sucias" Ovvero "Faccine Sporche".<div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrJhVKdwCkqSSiHM6Mqy-GRPlkWUrW44d5S2Dw1z4lNUj_BxmrPNyJGCWUR2glcU0t_sX0ZHCeNJghGUnIjw9iht4VBMjSyVMUn3-y2CHjs1F_Xk9oXNVwbglg7IChj_rXmnmb4ISy110/s1600-h/Fotos+del+Blog+D+538.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5416151544878822418" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 300px; CURSOR: hand; HEIGHT: 400px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrJhVKdwCkqSSiHM6Mqy-GRPlkWUrW44d5S2Dw1z4lNUj_BxmrPNyJGCWUR2glcU0t_sX0ZHCeNJghGUnIjw9iht4VBMjSyVMUn3-y2CHjs1F_Xk9oXNVwbglg7IChj_rXmnmb4ISy110/s400/Fotos+del+Blog+D+538.jpg" border="0" /></a><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Questi biscotti occupano un posto speciale tra i dolci fatti a casa mia.<br />Vengono spesso chiamati con il nome di Caras Sucias cioè "Faccine Sporche", per lo zucchero scuro che portano sopra una delle sue facce.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Dove abitavamo, in Misiones, sono poco conosciute, perche appartengono alla pasticceria tipica del Litorale Centro della Argentina. E cosi, ogni volta che eravamo in visita in queste province, correvamo alla panetteria più vicina per comprarli.<br />Ho trascorso gran parte della mia infanzia a Santa Fe de la Vera Cruz, per cui è inevitabile che mi riportino a bei ricordi di quei tempi. </span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Anche mio marito ha vissuto in questa città per molti anni . </span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">È per questo che abbiamo in comune l'amore per Santa Fè.<br />Negli ultimi anni che abbiamo vissuto in Argentina, ci faccevamo spesso delle scapate. </span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Transcorrevamo bellisimi giorni con la famiglia, camminando lungo il litorale con il "Mate" in mano, le visite ai parchi frequentati in gioventù, come il Parco Garay ed il Parco del Sud, passeggiate lungo il Boulevard Galvez e poi stuzzichini nei giardini delle birrerìe, che abbondano in tutta la città, già che ne produce tantissimo di questa bevanda.E quì ci bevevao un "liscio", come viene chiamato a Santa Fe il bicchiere di birra , sempre accompagnata delle "Picadas" , ovvero un vasoio pieno di stuzzichini vari, patrimonio culinario di questa città.<br />Poi il ritorno a casa , preceduto da una consuetudine immancabile: aspettavamo alle 6 del mattino l'apertura della pasticceria per prenderne 2 kg di questi biscotti , per poi partire con il nostro "bottino" da essere mangiato gran parte in viaggio, per le 8 ore in macchina che avevamo davanti.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Ci rimanevano alcune per la colazione del giorno sucessivo quando prendevamo il caffè, per mangiarli pieni di nostalgia dei giorni transcorsi a Santa Fè.<br />Ora che abitiamo in Italia, ho imparato a farli, per la gioia di mio marito che li adora e indovinate? anche a miei bambini piaciono tantissimo ! Beh, semai ,a cosa servono i geni?<br /></span></div><div align="justify"><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZWqyBKy7KgTdvRdKkR-oDXUCcCBp03EY5K8IB9dLQJqi8h9ApJIaPjWyAJP3mJriIQ7OFLOUqvLPH926Z_v8Kk25ddmr8mR8_CmLu70CPm7rioHgcJAf3oCjHvr4c7VCkUFXuFdHlwPQ/s1600/Fotos+del+Blog+D+521.jpg"></a><span style="font-family:verdana;">Ingredienti (per circa 20 piccole tortine)<br />350 gr. di farina 00<br />25 gr. di lievito di birra fresco<br />1 cucchiaino di sale<br />1 cucchiaino di zucchero bianco<br />60 gr. d strutto<br />130 ml di acqua tiepida<br />150 gr. di brown sugar (zucchero di c</span><span style="font-family:verdana;">anna scuro), mescolato con 2 cucchiai di farina. </span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5416151536552937570" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 300px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEvb-mE-0J8WYb2N1HeG16Nba10tZpI3uRlD2oJz_EvOIJDY9qhkzWOZ1bUILMgirrtehwspB8tqvZSDP_Gi9DIzy5aX9OZt57kObl03vb5i9REH_FSCdPsTZjzkWMAwO_iBzAKiUOoN4/s400/Fotos+Blog+D2.jpg" border="0" /></span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Sciogliete il lievito in acqua tiepida con un cucchiaio di farina e un cucchiaino di zucchero.<br />Lasciare riposare 15 minuti circa, quando verrano delle bollicine a fomra di schiuma.<br />Disporre la farina con un cucchiaino di sale sulla tavola a forma di fontana.<br />Fare un buco dove aggiungeremo lo strutto, che io preferisco in questa preparazione particolare, perché il risultato è veramente buono.<br />Quindi inserire il preparato di lievito.<br />Lavorate l'impasto per circa 15 minuti.<br />E lasciare riposare coperto con un panno per un'ora fino a che raddoppi di volume.<br /></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirp5EmyDjrQtkEaTVcSoPGU6wOn69ywB8P7hZZr_kmbSMZHJXaOFrkutY9ow_i3bIdfBs_BKnfFSK-R_7_kI_IBt-Qk8DsryEpvK8GYF6i71HnsVkwd0CanEMudRxVe1_EBP3i3BbuxeM/s1600/Fotos+del+Blog+D+529.jpg"></a><span style="font-family:verdana;">Mescolare lo zucchero di canna con la farina, ciò impedisce che caramellizze la coperta una volta immessi i biscotti nel forno.<br /></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXVTvpL1GdJnyM8mF1jArbv0jmlufxmbdpPGCO2Y01dt83V23w-G9K9TNPVqOqA-wW2HyQseIJ4coXl7aXrCTbPjkCnL00Ej5Zr2xHPGIbi-34jq0bjLmmqc010Odc3S_Ns0nzJSA1aEc/s1600/Fotos+del+Blog+D+531.jpg"></a><span style="font-family:verdana;">Stendete la pasta lasciandola di circa 3-4 millimetri di spessore.<br />Tagliare i cerchi delle dimensioni desiderate.<br />Ho preparato il formato mini, e poi li ho fatto un po' più grandi. Tradizionalmente hanno in genere circa 7-8 cm di diametro.<br /></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqh32qX2BVGE9XO9ZFC6c0q4-Fn6-hCoCBPA-bzgJbpa_no2VB5ExE_E3K-gGtHqSXdlydmw4J7cOwFsMrOmwJI39Glh1md0mBWPBtxzBMWjo0LpmK9RkGr2T2UT1mOm2EU53erWjHX7c/s1600/Fotos+del+Blog+D+532.jpg"></a><span style="font-family:verdana;">Passare un pennello con dell'acqua sulla superficie.<br />Mia figlia ama fare i biscotti e questa volta mi ha chiesto di farli anche con la forma di albero di Natale. </span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"> </div><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5416154581083534370" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 366px; CURSOR: hand; HEIGHT: 400px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLqE9_V6Pw1CfNkribPBYb1QHOTZBZObfXzfuAg0pyrMJ92GUpoSmsEgETidLZrBlpBX2_jDddot7G6yh3kAC3ftMxhRBRoyGLvCfsOu3mi3QWkHujPH3-Ga9uhpCa82rtWSLvZXmLoFY/s400/Fotos+del+Blog+E+535.jpg" border="0" /><br />Collocare lo zucchero di canna scuro sopra e schiaccare per aderire per rimanere cosi compatti.<br />Portarli sulla teglia dove saranno cotti , imburrata, oppure è possibile utilizzare la carta da forno.<br />Cuocere in forno preriscaldato a 200 ° per circa 15-20 minuti.<br />Deben estar cocidas pero no dorarse demasiado. Essi devono essere cotti ma non troppo marrone.<br />L'impasto di questi biscotti mi ricordano le merende della mia infanzia.<br />In particolare mi piace molto questa combinazione d'impasto un po'salato con dello zucchero sopra.<br />Mi ricorda le fette di pane con burro e zucchero, come prima colazione o merenda che mangiavamo da bambini. </span><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Un'abitudine ormai persa col bombardamento dei dolci industriali.<br />Come vi ho detto impastare con dello strutto (che dopo tutto non è molto) rende la consistenza del biscotto particolarmente tenera.<br />E pussono durare fino al giorno successivo senza indurire o asciugare troppo.<br /></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgq1NtrovUnCyIFcuANyif6tj8CUQofrPJXZBXTCohmaYELf2rEKsRT-Sn_ehOwOnhaoBpIOH6_LTHGwpifIaAQudOWaGr1IACkvV9o8Avw04c2umiyEub2IMSw8Hlb3y6ux2LtM7xWbP8/s1600/Fotos+del+Blog+E+535.jpg"></a><span style="font-family:verdana;">E qui ci sono gli alberelli di mia figlia, dato che siamo vicini alle feste è un'idea divertente per questi giorni, dove pane e dolci sono all'ordine del giorno.<br />Semplici ma deliziose! </span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Senza dubbio sono parte delle nostre ricette di famiglia, quelli che non si sono persi, anzi, si rinnovano senza mai perdere la sua essenza.<br />Buen Provecho!!!</span></div></div>Sil - Simplemente cocinerahttp://www.blogger.com/profile/04505733130676268857noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2362644713307927336.post-57430164493202599902009-11-22T12:39:00.000-08:002009-11-29T10:13:16.085-08:00Il Locro. Un Piatto Argentino con tanto di Tradizione.<div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDIu_wa1vh_6SZlaWqNbjFT0d1RtnAsn3mqvWrqtxPa5R6MmtLB7G2h0gEyIEX0a6a9VHvBBz6sFbxbEx_leoIyvXRKC3QS8baL0-fw1OZXQ4RaGC770crNUYGdpSzR8ElH_4Qb3hCM80/s1600/Fotos+del+Blog+E+120.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5409575782426850482" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 300px; CURSOR: hand; HEIGHT: 400px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDIu_wa1vh_6SZlaWqNbjFT0d1RtnAsn3mqvWrqtxPa5R6MmtLB7G2h0gEyIEX0a6a9VHvBBz6sFbxbEx_leoIyvXRKC3QS8baL0-fw1OZXQ4RaGC770crNUYGdpSzR8ElH_4Qb3hCM80/s400/Fotos+del+Blog+E+120.jpg" border="0" /></a><br /><div align="justify"><div><div><div><div><div><div><div><div><div><div><div><div><div><div><div><span style="font-family:verdana;">Il 10 novembre in Argentina si celebra il giorno della tradizione, una data che è stata istituita in memoria dello scrittore e poeta José Hernández, autore del libro "Martin Fierro".<br />Una giornata di festa in tutto il paese, facendo riferimento a una figura di spicco nella nostra cultura, che è appunto, il personaggio nel libro di Hernàndez, il Gaucho.<br />Quel'uomo che ha vissuto nella Pampa, sempre a cavallo, l'immagine più romantica e nostalgica della ricca pianura argentina , con cui ci siamo fatti conoscere in tutto il mondo.<br />Una festa dove sono presenti molti dei nostri piatti tipici , i più rappresentativi della cucina argentina, tra cui il Locro, il più sentito dopo il nostro famoso "Asado", come viene chiamata nostra carne alla griglia.<br />Meno conosciuto all'estero, questo Locro ,è una specie di minestra, e risulta un piatto popolare e molto economico.<br />I suoi origini sono nelle Ande ed il suo nome deriva da una parola in lingua quechua :rukru o lukru. Si crede sia stato già presente nelle tavole degli Incas, questo è stato dedotto dai suoi ingredienti, trovati negli scavi.<br />Si presenta più o meno arricchito ,secondo il budget di ogni casa, ma nel complesso questo stufato o quasi minestrone, è fatto con ingredienti del nostro territorio.<br />Se si pensa che quasi tutte le festività nazionali argentine coincidono in gran parte con l'autunno ed l'inverno, non è di sorprendersi, che venga consumato con tanto entusiasmo.<br />La zucca , è uno dei suoi ingredienti principali.</span></div><div><span style="font-family:verdana;">Ed cosi non c'è Locro senza la zucca! </span></div><br /><div><span style="font-family:verdana;">E poi, il chicco meraviglioso proveniente delle Americhe, il mais. </span></div><br /><div><span style="font-family:verdana;">In questo caso, un tipo particolare di granoturco bianco e gigante,la cui varietà cresce solo nel Nordovest del nostro paese.<br />Il Locro diventa cosi un grande minestrone fatto di zucca e mais bianco (o giallo in certe regioni di Argentina) e l'aggiunta di fagioli bianchi, più verdure che sono quasi sempre patate, carote, peperoni e i tagli più conveniente della carne di maiale, come le puntine, le orecchie, piedini , pancetta e salsicce , ed pussono esserci anche delle costine di maiale affumicate a volte o delle braciole pure. </span></div><br /><div><span style="font-family:verdana;">Anche la carne secca, chiamata in Argentina "Charque" (si legga "ciarche"), talle come veniva conservata nei tempi coloniali.<br />Poi, in ogni regione ci sono delle varianti, ma gli ingredienti principali sono gli stessi.<br />Tutto insieme in un pentolone ed una cottura prolungata, cosi che tutti questi sapori si miscelano e concentrano. E molto comune in queste feste ed anche nei week end freddi, trovare delle bancarelle nei angoletti degli paesini e città, dove lo si cucina e lo si può adquistare per asporto. E cosi si vedono un sacco di gente in giro con i suoi contenitori alla ricerca del locro per il pranzo di famiglia che sarà goduto a casa.<br />Il Locro all'estero? La questione più difficile è quella di trovare questo tipo di mais bianco molto particolare ,originario della provincia di Salta, Nordovest argentino. </span></div><br /><div><span style="font-family:verdana;">Purtroppo , dove abito adesso, non arriva questo mais tramite gli importatori (non so perchè motivo visto il nostro mercato globale) , e cosi miei fornitori sono parenti ed amici, che ogni volta che tornarno in Italia, portano con sè il bottino più ambito per noi gli argentini. </span></div><span style="font-family:verdana;"><div><br />Vi dò la ricetta! </div><div><br /></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEim-SyCOT4Rm-KBUyzZUICYxdSiSJLRleoPYOeVfDB0aVJfa0Tk913TQNYQMU-KoWl9x-zVOIcUVuTWiZtpDv6Spk-JBUyZS4v-RUdMuEfDkNN3kAPZk9pZxMYnlkclOz_CFz-8qvR7B7s/s1600-h/Fotos+del+Blog+E+073.jpg"></a><span style="font-family:verdana;">I miei ingredienti per il Locro (fa circa 14 persone)</span></div><br /><div><span style="font-family:verdana;">400 gr.di mais bianco frantumato </span></div><div><span style="font-family:verdana;">1 kg di zucca</span></div><div><span style="font-family:verdana;">2 cipolle grandi </span></div><div><span style="font-family:verdana;">3 peperoni tra rossi e gialli</span></div><div><span style="font-family:verdana;">2 carote </span></div><div><span style="font-family:verdana;">2 spicchi d'aglio</span></div><div><span style="font-family:verdana;">4 foglie di alloro</span></div><div><span style="font-family:verdana;">1 piedino di maiale</span></div><div><span style="font-family:verdana;">2 salsicce affumicate (ho usato le cragno)</span></div><div><span style="font-family:verdana;">4 costine di maiale affumicate</span></div><div><span style="font-family:verdana;">250 gr. di pancetta </span></div><div><span style="font-family:verdana;">4 patate grandi</span></div><div><span style="font-family:verdana;">2 patate dolci dette patate americane</span></div><div><span style="font-family:verdana;">200 gr. di fagioli bianchi (ho usato i cannelini)</span></div><div><span style="font-family:verdana;">sale e pepe q.b.</span></div><br /><div><span style="font-family:verdana;"></span></div><div><span style="font-family:verdana;">Per la salsa di condimento: Consiste in un soffrito fatto di:</span></div><div><span style="font-family:verdana;">erba cipollina tagliuzata</span></div><div><span style="font-family:verdana;">1 peperone verde</span></div><div><span style="font-family:verdana;">peperoncino abbondante</span></div><div><span style="font-family:verdana;">aceto di vino rosso</span></div><div><span style="font-family:verdana;">1 cucchiao di zucchero di canna</span></div><div><span style="font-family:verdana;">sale , origano e prezzemolo</span></div><br /><div><span style="font-family:verdana;"></span></div><br /><div><span style="font-family:verdana;"></span></div><br /><div><span style="font-family:verdana;"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5409575799326209634" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 300px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZJbeiXBIrRJtxeqRlahua848-ayGvZFXc5TDRvOV8LnVV2819QJTdK6mPJ0mvaPz7s6Xc01W4kaP3esIm2ydcNPNtFQtkz7loHtRueECqC4dDWfZkFImFDyJWex0HJ9UZbLBhOE7ahGY/s400/Fotos+del+Blog+E+12.jpg" border="0" /><br /></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgl49m-8j5oHFWrIcSao__U0xZH6NhWjusQgrVieIugxDkJdP4po_eatHlS7EK967jA87G1tz0DeMn-moi008KSlcmUozYB8FtgSwo4P62oATLxXKIPQVPcfZbori921Yt8A8dsCDaw2Bo/s1600-h/Fotos+del+Blog+E+069.jpg"></a><br /><span style="font-family:verdana;">Questo mais viene lasciato a molo, come i fagioli, la sera prima.<br />La consistenza particolare che acquista dopo cotto, è la particolarità più pregiata di questa preparazione, che tanti italiani trovano originale e gustosa.<br />Tutti chiedono il bis, è si sorprendono gradevolmente.</span></div><div><span style="font-family:verdana;">Proseguire decorticando e tagliando tutte le verdure: </span></div><div><span style="font-family:verdana;">La cipolla ad anelli grandi ed i peperoni in quarti.<br /></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbs-fV74D5CB0i0-BKyb2UcBq4TJGlj53CrNE-t5IyovqBcajKS3qNS2w-jZzntKgydh4Ab4TlOGH6kRlqk4bG6x2nBbgBoVVLi8UfrFN-iMXRmgqOHSVFYp14DI9obe30lJDItbfI8do/s1600-h/Fotos+del+Blog+E+076.jpg"></a><span style="font-family:verdana;">L'aglio va lasciato intero o tagliato fino secondo le preferenze, io lo taglio in lamelle.<br />Si inizia con la cottura della carne con le verdure.<br />In primo luogo, la cipolla ed l'aglio insieme con la pancetta a strisce grosse. </span></div><div><span style="font-family:verdana;">Alcune persone cuocere tutti gli ingredienti insieme, io preferisco farlo in due fasi.<br />Poi si aggiungono i peperoni.<br />Dopo la carne, le salsiccia e le carote.<br />Rosoliamo tutto ed aggiungiamo dell'acqua per continuare la cottura per circa un'ora lasciando sobbollire.<br />Nel fratempo, dopo aver lasciato riposare il mais ed i fagioli per circa 12 ore, si mette in una pentola separata, con del acqua , per cucinarli insieme.<br />Nel giro di un'ora, devono essere cotti.<br /></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPp1jWrTbX5CJcWJfaidVYkvf1E1qlZnP24iubr6n67V2x80DPMSlVy4EJIR-j1e6ex6IgK590Y5Qi71dB0D5DFRAPPMHqLDdcQG_cij5hyphenhyphenN8alUQyzY7HVytrx-WRC0JX64y8CchdueQ/s1600-h/Fotos+del+Blog+E+080.jpg"></a><span style="font-family:verdana;">Una volta cotta la carne, la mettiamo da parte.<br />Mentre si cucina il maiz aggiungiamo nella estessa pentola , la zucca decorticata e tagliata a pezzi grossi.<br />Speliamo le patate ed anche quelle dolci e gli teniamo d'apparte.<br />Quando il mais sarà cotto, versiamo nella sua pentola la carne e le verdure tenute d'apparte. </span></div><div><span style="font-family:verdana;">Volendo possiamo cucinare la carne il giorno prima e lasciare in frigorifero per il giorno successivo, questo farà che i sapori si concentrino di più.<br />Per ultimo incorporare le patate quelle bianche e quelle dolci.</span></div><div><span style="font-family:verdana;">In 20 minuti quando saranno cotte, questa minestra è pronta.</span></div><div><span style="font-family:verdana;">La zucca diventarà una purea già che si disfa con tanta cottura e questo va bene, già che apporta la cremosità a questo piatto.<br />In tutto sono da 2 a 4 ore, tutto dipende dal tipo e dalla quantità di carne. Cioè tutta una mattina volendo.<br />Sebbene, i tempi sono lunghi, vale la pena.<br />Questo è il motivo per cui nelle bancarelle si vedono persone lavorando dalla mattina presto, per arrivare a mezzogiorno, quindi, con la zuppa nel suo punto giusto.<br />Preparare la salsa per il condimento: </span></div><br /><div><span style="font-family:verdana;"></span></div><br /><div><span style="font-family:verdana;"></span></div><span style="font-family:verdana;"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5409575790946727250" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 300px; CURSOR: hand; HEIGHT: 400px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgy7K7-diHBa1WPS1TTJC3s1Rer2iZ_R9j6lj43nt0k928fqgBbXlD4OAX-FiPu01YMEorbe5LdKLpbToviIyL8KxjW4jRHKFLjHef2YVGBwgHzJrBj3e96uPQhpf-p23lAxYsComg2okg/s400/Fotos+del+Blog+E+126.jpg" border="0" /><br />Il Locro è condito con una salsa piccante, fatta con aglio, scalogno, peperocino ( detti "Ajies" in Argentina) e peperoni verdi dolci.<br />La mia è una versione adattata con cipolle, erba cipollina( quando la trovo o altrimenti porri), pepe , aglio, peperoni verdi e peperoncino.<br />Quasi un Chimichurri - famosa salsa argentina de barbacue, cioè molto usata nelle grigliate.<br />Si fà un soffritto di cipolla, erba cipollina, peperoni , più un paio di cucchiai di aceto di vino rosso e si lascia cuocere por un po'.<br />Aggiungo anche della paprika dolce, in mancanza del "Pimentòn Dulce" usato in Argentina per dare il tipico colore rosso a questa salsa.<br />Allora , Locro e vino rosso!<br />Per coloro che abitiamo all'estero, è molto speciale ricostruire la nostra cucina , detta "Criolla" Creole, quella che ci sveglia pura nostalgia.<br />Mantenere vivi i sapori della nostra terra, ormai lontana, e cercare di recuperare la memoria delle papille gustative e dell'olffato.<br />Ecco un esempio, con questo prezioso cereale, ambito, e sempre atteso.<br />E la cosa più piacevole, è quella di offrire ai nostri figli, ormai nati e cresciuti quì in Italia, questi sapori. Cosi possono portare nello zaino della vita ,storie di vita, raccontate attraverso i piatti preparati dai suoi genitori venuti da lontano.<br />Suona molto familiare, vero?<br /></span><div><span style="font-family:verdana;">Be'!...., cento anni fà, gli italiani facevano lo estesso in Argentina con suoi figli e nipoti. </span></div><div><span style="font-family:verdana;">Com'è la vita che a volte si fà la strada inversa!!</span></div><div><span style="font-family:verdana;">E chissà che cosa accadrà tra 100 anni ancora...<br />Intanto Vi dico che i miei figli mangiano il Locro come si dice in Italia: Di puro gusto!<br />Un piatto da condividere con amici e parenti.<br />Tavolate dov'è inevitabile parlare della nostra terra, ora lontana ma sempre presente! Per rivivere i bei ricordi e per far conoscere la nostra cultura, sicuramente in compagnia di foto del passato o di un viaggio recente.<br />Non c'è nulla di triste in questo.<br />Nella nostra nuova terra siamo felici, ed ora è la terra dei nostri figli, dall'altro canto.<br />E 'una gioia immensa poter godere della nostra cultura. Oggi abbiamo dei vantaggi che una volta non esistevano. Internet, webcam, negozi di articoli importati, ecc.</span></div><div><span style="font-family:verdana;">Se pensiamo ai nostri nonni!<br />Ed oggi ... che lusso! Possiamo goderci di un piatto di Locro sulla riva del Adriatico Nord!<br />Buen Provecho!!!!</span></div><br /><div><span style="font-family:verdana;"></span></div><br /><div><span style="font-family:verdana;"></span></div><br /><div><span style="font-family:verdana;"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5409575774991746898" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 300px; CURSOR: hand; HEIGHT: 400px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuV8SY5g14KblodoAnoHLKNIUPBlvvK4gUixYQ8dSMLYiu0Mkca6bLye27NiyrKzWPHosKXFNlZSz0ok8Wven9NIkF5WYwIeVDunmz0RDNXRwi8KAyc16GIeaX2OQdtvuc0dFq6u6dFwE/s400/Fotos+del+Blog+E+132.jpg" border="0" /></span></div><br /><div><span style="font-family:verdana;"></span></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div>Sil - Simplemente cocinerahttp://www.blogger.com/profile/04505733130676268857noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-2362644713307927336.post-48249429468903985602009-11-08T08:50:00.000-08:002009-11-18T13:23:09.694-08:00Il Mate ed il Tererè. Due fratelli di "Yerba".<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi766zjg3SDRsfGl7mm6GdlYliU4ezVw6ccOLEGjQcZAJBHvmSoiZ9QbMfbUDhv37ErhHCZw_Lja0qCJe3PyMTJ19FxBVPOoloJ5kQbihbliMl2apw07R-wwSE_-6t3LQ1kr7wImtfWFuk/s1600/Fotos+per+Blog+C4.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5405550491751148898" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 300px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi766zjg3SDRsfGl7mm6GdlYliU4ezVw6ccOLEGjQcZAJBHvmSoiZ9QbMfbUDhv37ErhHCZw_Lja0qCJe3PyMTJ19FxBVPOoloJ5kQbihbliMl2apw07R-wwSE_-6t3LQ1kr7wImtfWFuk/s400/Fotos+per+Blog+C4.jpg" border="0" /></a><br /><div> </div><div><div><div><div><div><div><div><div><div><div><div><div><div><div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">In molti dei miei post ho citato tanto queste due bevande.</span> </div><div align="justify"><br /><span style="font-family:verdana;">Il Mate, detto quà in Italia "matè" ed il suo "fratello" il tererè, la stessa infusione però nella la sua versione fredda, hanno un significato più che importante per noi.</span></div><div align="justify"><br /></div><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">Ormai abitiamo da anni in Italia, ma comunque non abbiamo perso la abitudine, mercato globale mediante, di consumirla la mia famiglia ed io in compagnia di qualche dolce o degli snack salati.</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">Ed è per quello che volevo raccontarvi alcune cose interessanti riguardo a tutte due queste bevande che si bevono in un modo molto particulare.</span></p><p align="justify"><br /><span style="font-family:verdana;">UN PO 'DI STORIA<br /></p></span><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Il Mate è una bevanda tradizionale e popolare in Argentina, Paraguay, Uruguay, parti del Cile e la Bolivia e anche gli stati meridionali del Brasile.<br />Il Mate è una infusione fatta con la Yerba Mate.<br />Scientificamente noto come Ilex paraguariensis Sant Hill, l'albero di Yerba Mate cresce nella regione che comprende il bacino del Paranà, Uruguay e Paraguay. Per svilupparsi necessita di un clima tropicale o subtropicale, con alcune caratteristiche del suolo. </span></div><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">Allo stato selvatico cresce di 15 metri, ma si coltiva come un cespuglio per essere raccolto facilmente, azione che viene chiamata "Zafra".<br />Di lui si tilizzano le foglie e rami che passano poi attraverso un processo. </span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">Il prodotto finale viene chiamato Yerba Mate e commercializzato come tale, è costituito da foglie secche, leggermente tostate e triturate assieme a frammenti di rami giovani e gli pediolos di questa pianta.<br />La Yerba Mate era conosciuta dagli spagnoli quando sono entrati in contatto con le popolazioni autoctone del territorio che comprende le Misiones, nord Argentina, Paraguay e Brasile meridionale.<br />I Guaranies ed i Guaycuru li usavano fin dai tempi antichi, anche prima di Colombo, negli inizi la masticavano e posteriormente è stata usata come infusione.</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">Negli scavi recenti della zona occupata dagli Incas hanno incontrato resti di essa. Per quello si deduce che è stata, ovviamente, oggetto di scambio tra le popolazioni autoctone del Sud America.<br />Chiamata ca'à dagli guarani, piaque molto agli spagnoli arrivati nell secolo XVI, e fù battesata allora come il Tè dei Gesuite o Tè Paraguayano,e fù cosi che dieddero ai Gesuite, installati nella zona, precise ordini di coltivarla.</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">Ma al inizio risultò molto difficoltoso, sopratutto per la germinazione particulare della pianta. </span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">In seguito è diventato un pilastro importante dell'economia che caratterizza le missioni dei Gesuiti.<br />Nel 1769 i gesuiti furono espulsi con violenza da questi territori e con la scomparsa di essi, le piantagioni sono state abbandonate e, soprattutto, le tecniche di germinazione e di sviluppo, purtroppo vengono perse.<br />Ci è voluto più di un secolo per riprendere la loro coltivazione. </span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">Dopo molti studi e fallimenti, hanno realizzato nuove germinazioni dei semi e cosi agli inizi del 1900, le piantagioni sono state avviate nuovamente ricuperando la sua rilevanza.<br />Oggi è di fondamentale importanza per l'economia della zona. </span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;"><br />Il Mate è un infuso che è fatto in due modi.<br />Uno è facendo un decotto: vale a dire mettendo la Yerba Mate in acqua bollente per poi essere filtrata. Come un tè.<br />L'altro è il Mate Cebado (si legga "sebado"), ciò significa usare un contenitore che si chiama Mate, che può essere fatto di materiali diversi, con una canuccia chiamata "Bombilla", che consiste di un tubo metallico che termina con un filtro saldato di piccole dimensioni. </span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">L'atto di "Cebar" consiste in versare un po del'acqua calda nel Mate e offrirlo agli ospiti che lo devono bere a piccoli sorsi della canuccia, elemento che aiuterà a raggiungere l'infusione in bocca, privo di foglie.<br />I materiali da cui sono prodotti i Mates sono diversi. Uno molto tradizionale è fatto diun tipo di zucca ,che spogliata dai semi e fatta secare è un ottimo contenitore ( la Lagenaria vulgaris chiamata in spagnolo "calabaza")<br />Il nome Mate deriva da una parola " Mati" in lingua Quechua che significa zucca, e viene anche detta Porongo di Puru: zucca e Purungu: zucca di grandi dimensioni. </span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">L'Artigianato del Mate è molto bello e florido in tutta l'Argentina e nei paesi dove si consuma.</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">Se riuscite a visitare questi luoghi, vi consiglio di osservare il innumerevoli varietà e la creatività con cui si lavorano. Dagli più costosi, con bagno d'argento fino a quelli foderati in pelle e perfino con la trippa. </span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">Ci sono anche fatti con la cornamusa di toro e canna di bambù.<br />Oggi c'è una produzione importante di quelli per tutti giorni fatti di legno con bagno in alluminio. Il legno con cui sono fatti deve essere un legno duro come lignum, quebracho colorado, carruba, arancio, Calden tra gli altri. </span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">Proprio come quello che vi mostro dalle foto. </span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></p><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">PROPRIETA' DELLA YERBA MATE </span></div><span style="font-family:verdana;"><div align="justify"><br />Gli Guaranies hanno attribuito alla yerba mate poteri di origine divini ed effetti magici.<br />Oggi è noto che l'infusione di yerba mate, a prescindere di come la consumiamo, è davvero stimolante e tonico.<br />E 'energizzante: dalle xantine che contiene, la yerba mate è una fonte naturale di energia che stimola lo sforzo intellettuale e fisico. Le Xantine (caffeina, teobromina) sono composti che stimolano il sistema nervoso centrale (CNS). </span></div><div align="justify"><br /></div><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">Tali risultati di stimolazione in eccitazione, controllo e regolazione dello sforzo intellettuale e muscolare, che lo rendono ideale per chi pratica sport o entrambe le attività fisiche e mentali.<br />Si tratta di un dinaforo: ripristina la fatica agevolando con successo il lavoro e l'attività.<br />Si tratta di un acceleratore del ritmo cardiaco, contribuendo ad abbassare la pressione sanguigna.<br />Attiva la peristalsi nell'intestino, favorisce l'evacuazione e minzione e agisce come uno stimolante per le contrazioni dello stomaco.<br />Si tratta di una fonte di vitamine del gruppo B, che aiutano il corpo a liberare e sfruttare al meglio le energie contenute negli alimenti. </span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">Aiuta la funzione muscolare e di avere un corpo, pelle e capelli sani.<br />Si tratta di una fonte di minerali come il potassio, minerale di magnesio che aiuta a integrare le proteine e ferro.<br />Si tratta di un potente antiossidante in quanto contiene polifenoli. </span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">Questi composti aumentano le difese naturali del corpo per prevenire gli attacchi quotidiani che causano danni alle cellule del corpo. </span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">La yerba mate si rivela come un ossidante più potente di acido ascorbico (vitamina C) con proprietà simili al vino rosso nel loro ruolo di potente antiossidante e inibitore di ossidazione delle lipoproteine a bassa densità.<br />Ferma l'invecchiamento delle cellule.<br />Collabora nella non crescita delle cellule di cancro: in quanto nella lotta al invecchiamento cellulare, gli antiossidanti impediscono lo sviluppo di alcuni tipi di cancro, come la bocca.<br />Previene la arteriorclerosis, consistendo nella assunzione di antiossidanti e quindi prevenire le malattie cardiache e ictus.<br />I fini medicinali:<br />Come tonico, diuretico e stimolante per ridurre l'affaticamento, sopprimere l'appetito e aiutare la funzione gastrica. </span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">È anche usato come un depuratore, per promuovere l'escrezione dei rifiuti.</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">In Brasile, è usato per combattere la depressione, la stanchezza e l'obesità. </span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">Le foglie tritate servono anche nell'applicazione topica sulla pelle per curare le ulcere, a causa l'elevato contenuto di tannino, che generano un cicatrizante.A astringente e globale, ha anche una lunga storia di utilizzo.<br />Sono diverse le nazioni d'Europa in cui è utilizzata per aiutare alla perdita di peso, per combattere la fatica fisica e mentale, per combattere la depressione e mal di testa. </span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">Per esempio, in Germania è diventata popolare per aiutare a perdere peso e ridurre la fatica fisica e mentale. </span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">In Francia è stato approvato per il trattamento di astenia (debolezza e mancanza di energia), come aiuto per programmi di perdita di peso e come diuretico.</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">In Inghilterra è anche indicato per il trattamento della fatica, perdita di peso e mal di testa. </span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">Negli Stati Uniti è raccomandato per il trattamento del mal di testa, emorroidi, ritenzione idrica, obesità, stanchezza, stress e costipazione. In questo paese, è anche usato come ingrediente in varie preparazioni a base di erbe per fornire energia e per la perdita di peso.</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">E' consumata anche in India, per curare mal di testa, depressione nervosa, dolori reumatici e fatica.<br />Non è consigliata per chi soffre di gastrite o ulcera, perché aumenta l'acidità, per effetto ulcerose dei tannini e di stimolazione della secrezione gastrointestinale. </span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">Questo è il motivo per cui non dobbiamo abusare di questa bevanda. </span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">IL MATE NELLA NOSTRA CULTURA </span></p><span style="font-family:verdana;"><p align="justify"><br />Oltre alla proprietà della yerba mate che avete letto, e che sono davvero molte ed importanti, il Mate non è considerato solo un drink.<br />Il Mate è importante dal punto di vista dello sviluppo sociale e culturale. </span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">Parla di storie condivise, comune a questi paesi sudamericani. </span></p><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Ma, al di là della sua storia, la tradizione del Mate è profondamente radicata nel inconscio, è una cerimonia che coinvolge a tutti noi , nella semplice scena che si ripete ad ogni angolo del paese:un mucchio di persone riunite in torno a questa bevanda , che passa di mano in mano, in condivisione mentre si chiacchera, si ride, si decide, si lavora, in somma, ed anche inserito durante le attività svolte da questo gruppo.<br />In particolare in Misiones e Corrientes, le due province argentine produttrici Yerba Mate.<br />In Misiones, le porte delle case sono sempre aperte ai visitatori, che con un sorriso sul suo volto ti da il benvenuto : Come stai, Chamigo (amico)! </span></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Poi , ci si sistema nella parte più frescha della casa e anche se il caldo è veramente incredibile (circa 40º all'ombra talvolta) la domanda viene quasi naturale: Prendiamo un Mate o un Tererè? Ottenuta una risposta il padrone di casa , detto anche "el Cebador" (chi ceba, cioè fa il mate) si incammina verso la cucina.<br />Il "misionero" (abitante di Misiones) è premuroso, meticoloso nella preparazione del Mate. </span></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">E' importante offrire un buon Mate, cioè l'acqua con la giusta temperatura, una Yerba di qualità, staggionata a sufficienza per avere un sapore delicato. . Un buon Mate , quello vero, si beve amaro. Non vi azzardare a suggerire un granello di zucchero! </span></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">E' cosi che va apprezzata la Yerba Mate da sola. Senza aggiunte. Se è buona, vi assicuro che lo zucchero non serve!<br />La gente del Nord-est è molto orgogliosa delle sue radici, e ha sofferto in passato. </span></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Un passato di persone sottomesse al lavoro delle piantagione. </span></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Quei tempi erano violenti, in cui il capitale ed il suo proprietario si valeva della forza lavoro del popolo aborigeno. Tenuto alla mercé delle oscillazioni dell'umore del "Capanga", cioè il boss, pagato misseramente in un regime di quasi sclavitù.<br />Nonostante tutto questo, la gente è calda e generosa.</span></div><div align="justify"><br /><br /></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">BEVIAMO UN MATE?</span></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Come si prepara un Mate? </span></div><div align="justify"><span style="font-family:Verdana;"></span> </div><div align="justify"><span style="font-family:Verdana;"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5405550486968443778" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 300px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhl58Cda4W0daWUMCKsT3F-62nEqfNUgSERF3T3V96glFs5tj3gyLmHogD2Hs924sxugbp9pc_67u7IYuuLBxu-u2VGYrynEZJM91mEmZcvbJzAlWtMsrvJiFQY10yH06td92VBgBQ7Lig/s400/Fotos+per+Blog+C5.jpg" border="0" /></span></div><div align="justify"><span style="font-family:Verdana;"></span> </div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">In primo luogo abbiamo il Mate e la Bombilla.<br />Si mette l'acqua a scaldare in un bollitore, che in Argentina si chiama Pava.<br />Per il Mate si usa molto questo bollitore ,che è quasi sempre tenuto sul fuoco per mantenere la giusta temperatura, o posato sul tavolo per poi rimetterlo sul fuoco, ogni tanto.<br />Attualmente, ci siamo modernizzati con l'aiuto di un contenitore che mantiene l'acqua calda per un paio d'ore, il Thermos.<br /></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsY2IjnELRL0VYJ5OD9gX6ee2bPtoHTZI84pyIRuawYPydie81_PBeiUKT1_eQLF3PEmqEY83sGwbc-YoZi2DOnYezYiOid03oeU5Tr4m2uvt2RC3M_dFRrR8IwdB9YOxeY-6QRatKb5xs/s1600-h/Fotos+per+blog+C+444.jpg"></a><span style="font-family:verdana;">La yerba mate, come vi ho detto è fatta di foglie e rami.<br />In Argentina si consumono delle foglie ed una certa percentuale di bacchette di questa pianta.<br />In vece, nel Brasile, si prendono solo le foglie.<br />Uruguay non è un produttore di yerba, ma è il primo consumatore pro-capite (circa 8 kg / persona / anno). Loro acquistano la yerba soprattutto ai brasiliani e la processano al loro piacimento.<br />Le foglie nel </span><a href="http://translate.googleusercontent.com/translate_c?hl=it&langpair=es%7Cit&u=http://www.yerbamateargentina.org.ar/gal_paseo_virtual.php&rurl=translate.google.com&client=tmpg&usg=ALkJrhjB0Tv-Lb_oEguFSYFKImIg7vIXig"><span style="font-family:verdana;">processo di elaborazione,</span></a><span style="font-family:verdana;"> -sarò molto sintetica (cliccate qui per ulteriori informazione, se lo desiderate)- sono passate attraverso una azione di essiccazione di pochi secondi sulla fiamma del fuoco (dentro una specie di tamburo che gira su questo fuoco), cioè veloce però ad alta temperatura per passare poi una lenta essiccazione. Poi vengono trite grossolanamente e messe a staggionare in un capanonne a determinate condizioni di temperatura e di umidità per passare poi essere macinate e confezionate.<br />E così prendo questo colore verde-oro, o come se dice tecnicamente, verdi secche con toni gialli.<br /></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcAKzfGP1foamIIQEOb73oRrwXmuicfOWc8zkfV7LqmxAEeEvGx459ALEY7aJ1HKicnlbextlODV9ubq3urwu4kSqN3-9zSpwxBXqbxminR-f7n6K4xvkUedzEEejYTKEXO92tPeot1HrC/s1600-h/Fotos+per+blog+C+445.jpg"></a><span style="font-family:verdana;">Il Mate, cioè il contenitore, deve essere riempito nelle sue 3 / 4 parte di Yerba Mate.<br />Poi si copre la bocca della zucca con una mano e lo si scuote energicamente.<br /></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0SUYuxLGaEPuLDJKIIg9xeUA-zbi1SvMbaFkfqtNWDImxBkU2iES-PlPRiH08IRd1JaHs0-QeELDXtfszkhvTbklN3LBjAP3xi7P92fvAH46CxiFpSz3fDjC0uc3jgo4kjLhyNtKofITD/s1600-h/Fotos+per+blog+C+446-1.jpg"></a><span style="font-family:verdana;">Perché?<br />Per rilasciare il residuo di polvere della Yerba che dà un sapore molto amaro e poi non è buono per il consumo.<br />Ed ecco qui la prova!<br />La quantità di polvere contenenti nella Yerba è regolata anche nelle indicazioni tecniche di produzione e non deve superare una certa percentuale.<br /></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh45QgmAu-vestCJEfA2Jpg4uS7prIdKKqgwVtinmivIk4bjGb_n0Ghu5435WdvTAgDZkk1Lgq9qZSqfj4Dcg0pFsahEIFLzB2QxtS7DxnKkn9oZg_jijHBI3qlUQ2KvycMiV6Y43DZi4XC/s1600-h/Fotos+per+blog+C+447-1.jpg"></a><span style="font-family:verdana;">L'acqua deve avere una temperatura che varia tra il 70 e 80 gradi. Quindi non deve bollire.<br />Alcuni preferiscono per iniziare il Mate, versare un po 'd'acqua calda nel contenitore e scartare due o tre. Cioè, sbuttare i primi sorzi.<br />Questo, di solito, lo si fa da solo in cucina, non davanti agli ospiti , cosa che darebbe una brutta impressione.<br />Dopo aver incorporato la "bombilla" questa specie di canuccia con un filtro agli estremi, si spinge la Yerba tutta da una parte, è quindi rimane un buco sul contenitore, questo si fa perche cosi si riesce una infusione di più duratura senza dover cambiare tanto espesso la Yerba per avere una bevanda con la concentraziones ottima.<br />La verità è che funziona, davvero.<br />Se non si fà, i primi Mate vengono molto amari. E' una cosa saputa da chi sà fare il Mate.<br />Ci sono alcuni detti nella campagna como quello : Il primo Mate va per il Tonto.</span></div></div></div></div><div align="justify"><br /><span style="font-family:verdana;">Essendo il più amaro è per quello che lo beve chi lo fà, e cosi no si fa dispetti agli ospiti.</span></div><div align="justify"><br /><span style="font-family:verdana;">Si bevono anzi due o tre finche si considera ha un buon sapore.<br />L'amarezza della Yerba Mate è un indicatore di qualità. Quando l'acqua viene versato e fà schiuma, vuol dire, in genere, che è ben fatto! </span></div><div align="justify"><br /><br /><span style="font-family:verdana;">In generale ,la regola è che 100 gr. di yerba servono per bere circa 1 litro di infusione atraverso il Mate cioè il contenitore.</span></div><div align="justify"> </div><div align="justify"><br /><span style="font-family:verdana;">E Il MATE COCIDO O DECOTTO? </span></div><div align="justify"><br /><span style="font-family:verdana;">Vi ho detto che un altro modo di bere la Yerba Mate è prendendola come se fosse il tè.<br />In questo caso, basta un cucchiaio di yerba mate per mezzo litro d'acqua.</span></div><div align="justify"><br /><span style="font-family:verdana;">Portare ad ebollizione l'acqua, aggiungere la Yerba e spegnere il fornello.</span></div><div align="justify"><br /><span style="font-family:verdana;">Lasciate riposare per 5 minuti e servite in tazze di tè.<br /></div></span><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Il Mate cosi è presente in molte case umili. </span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Ci si beve cosi anche nelle mense scolastiche. </span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">E questo è cosi, perche ovviamente costa meno rispetto al tè e caffè.</span></div><div align="justify"> </div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Ma non ha nulla da invidiare a suoi concorrenti per tutto quanto vi ho raccontato.<br />In queste situazioni, dove ci si trova nella vera povertà, se si è fortunato, a volte è "macchiato" con un po 'di latte.<br />Ho vissuto in contatto con gente molto povera e posso assicurarvi che a volte l'unico pasto della giornata è una decotto di Yerba ed un pezzo di pane .</span></div><div align="justify"><br /><br /><span style="font-family:verdana;">SUO FRATELLO IL TERERE' </span></div><span style="font-family:verdana;"></span><span style="font-family:verdana;"><div align="justify"><br /></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1h81cK6KmoJMtiGZFEpMARfu0g9_o3545QzsslfNBQuBrUEjyFNLgbixUcTf8-1EHMpAQ5MqwrO1EGbWESChhaWklNA2MK9Bm6-_WlKvBKn9O1FTfYtVhqg1P_McpveFjSC3oNXHsfkwJ/s1600-h/Fotos+per+blog+C+766.jpg"></a><span style="font-family:verdana;">Il tereré è la versione fredda del Mate. </span></div><div align="justify"><span style="font-family:Verdana;"></span> </div><div align="justify"><span style="font-family:Verdana;"></span> </div><div align="justify"><span style="font-family:Verdana;"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5405550479349732146" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 300px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6kUKNO-k-ADMkyagCQ-Tr23sMklKIrHfZ15UpQ6EM1eDk0MwocBhDmg0AQWGotvp2oBVlo79BzewsLjgp3W3okbYx53vXdnLzY8w_97QX68iYlJdCEXvrC5MIHC8TxwAGrCeHUdyoTlA/s400/Fotos+per+Blog+C6.jpg" border="0" /></span></div><div align="justify"><span style="font-family:Verdana;"></span> </div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">A suoi origini nel Paraguay, ma si è ampliata notevolmente in Misiones, Corrientes, Chaco e Formosa, tutte provincie del Nord Est Argentino.<br />Si prepara un liquido freddo, che può essere solo acqua, o acqua con foglie di alberi nativi della foresta, come il koku - Edulis Allophilus o anche altre erbe come la menta, Cedron, equiseto, tra altri.<br />Attualmente, soprattutto i giovani , lo fanno con tutto ciò che li vengono in mente , limonate, succhi di frutta e anche bevande analcoliche, gasseose, ecc.<br />Distorto? Da un punto di vista nutrizionale quasi certo. Per il resto, non si può biasimare chi è curioso.<br />Dicono che sono stati alcuni russi arrivati ad Itapua (regione del est di Paraguay), a chi li sono venuti in mente di passare dal'acqua fredda ai succhi.<br />A casa mia, è sempre preso con una limonata succosa e ben gelata.<br />Il bicchiere in cui viene preparato, può essere fatto di diversi materiali.</span></div></div></div><div align="justify"> </div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">I paraguaiani usano le corna di bue chiamate Guampa.<br />Si procede nello stesso modo di come si prepara il Mate ma solo che con liquidi freddi.<br />Se si lo porta fuori casa si usanno bicchieri di plastica.<br />Questa bevanda è conosciuta nel Nord-est dell'Argentina, non essendo diffusa nel resto del paese.<br />Qualche tempo fa, alcune aziende stanno cercando di farlo conoscere , mettendo sul mercato la vendita di un kit usa e getta, come è accaduto con il Mate. </span></div><div align="justify"><br /><span style="font-family:verdana;">Soprattutto nelle zone turistiche e località come le città con mare o laghi o fiumi, cioè sulle spiagge.<br /></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqVoGOU8AqdII54LBuRX4iCMryHV43pfTVjByy1cvJivN8ICAJBovi6XHOCLHAGvZpao-wIdi5C-IYyxbcpyJqlCO1FjC9-rCkVx3KT4V14N8TclB5W747ECyGTiTToz1_Vc16wGpUiN2V/s1600-h/Fotos+per+blog+C+770.jpg"></a><span style="font-family:verdana;">E 'rinfrescante, e in luoghi con molto calore, di vitale importanza perché ci si mantiene ben idratato bevendo esso.<br />Il gusto de la Yerba si continua a sentire comunque questo sia freddo.</span></div><div align="justify"> </div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">L'infusione è più diluita ma con tanto di efficace.<br />I Guarani anche lo bevevano cosi freddo.<br />Dicono che hanno usato i denti appoggiati sul bordo delle ciotole da cui si beveva, per filtrare le foglie.<br /></div></span><div align="justify"><br /><span style="font-family:verdana;">Nelle province nord-est dell'Argentina è molto comune vedere persone che camminano con i loro Mate o Tererè. </span></div><div align="justify"> </div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Nelle piazze e nei parchi. </span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Di fronte alle rive dei fiumi che passano davanti a un gran numero di città, con strade costiere per passegiare.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Ai concerti ed alle fiere. </span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">A tutte le ore.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Dalla mattina alla sera. </span></div><span style="font-family:verdana;"><div align="justify"><br />Anzi, ma questo accade solo nel nord-est, dove sono bevuti in uffici privati, al lavoro, e anche nelle scuole.<br />Qualche anno fa, anche negli uffici pubblici, ma poi questo ha cambiato e di fatto è stato vietato dalle obiezioni ricevute, già che è stato detto che ha alterato la qualità delle attenzione a le persone, che secondo questo parere eranno trascurate.<br /></div><div align="justify">LA YERBA MATE NEL MONDO</div><div align="justify"> </div><div align="justify">Il suo consumo in Brasile è diverso, datto per la trasformazione della Yerba, costituita esclusivamente di foglie. </span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Si beve in un contenitore chiamato "Cimarrao", che è molto più grande del nostro Mate argentino. </span></div><div align="justify"><br /><span style="font-family:verdana;">Se lo riempie d'acqua (va quasi un litro) e lo si fà ruotare intorno, prendendo ogni persona solo pochi sorsi per poi passarlo al prossimo finché l'acqua si esaurisce.<br />In Uruguay, ognuno ha il suo thermos e il suo Mate, e non si condivide.<br />La Yerba Mate viene esportata in una cifra non indifferente verso i paesi del Medio Oriente, dove è stata accolta molto bene. </span></div><div align="justify"><br /><span style="font-family:verdana;">Anche paesi come la Russia, l'India e gli altri.<br />In Siria hanno adottato il Mate Cebado, guidato da persone che avevano migrato alla Argetina e hanno mantenuto questa tradizione una volta rientrati nel suo paese. </span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Ma ciascuno ha il suo kit, che è, senza condivisione come in Uruguay. </span></div><span style="font-family:verdana;"></span><span style="font-family:verdana;"></span><span style="font-family:verdana;"><div align="justify"><br />Io spero aver datto una prima conoscienza di cosa è il Mate per gli argentini e perchè ci piace e ci siamo molto legati a esse.</span></div><div align="justify"> </div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">E poi, dovunque io vada, me lo porto dietro!</span></div><div align="justify"><br /><span style="font-family:verdana;">E parte di me , non posso fare a meno, come la pasta per gli italiani!!</span></div><div align="justify"><br /><span style="font-family:verdana;">Buen Mate a Tutti!!<br /></div></span><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Fonti:<br /></span><a href="http://translate.googleusercontent.com/translate_c?hl=it&langpair=es%7Cit&u=http://www.alimentosargentinos.gov.ar/0-3/infusion/yerba_mate/Yerba_mate_2006/Yerba_mate.htm&rurl=translate.google.com&client=tmpg&usg=ALkJrhhLURX-vtHPNcUE71lNEmi3A2Zp3Q"><span style="font-family:verdana;">Yerba Mate</span></a><span style="font-family:verdana;"> - Analisi della catena alimentare da Ing. Patricia A Parra- Sector Infusiones de Alimentos Argentinos. Food Sector.<br /></span><a href="http://translate.googleusercontent.com/translate_c?hl=it&langpair=es%7Cit&u=http://www.tierradegauchos.com/Costumbres/Elmate.htm&rurl=translate.google.com&client=tmpg&usg=ALkJrhjERTih0z9C5_rsJQolVjPazKsARA"><span style="font-family:verdana;">Terra dei gauchos</span></a><span style="font-family:verdana;"> Il Mate</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">-</span><a href="http://translate.googleusercontent.com/translate_c?hl=it&langpair=es%7Cit&u=http://es.wikipedia.org/wiki/Ilex_paraguariensis&rurl=translate.google.com&client=tmpg&usg=ALkJrhjrJSfRswFLhIqNlDR_SQKlXqd2gA"><span style="font-family:verdana;">Wikipedia - Ilex Paraguariensis Saint Hillare</span></a><span style="font-family:verdana;"> </span><a href="http://translate.googleusercontent.com/translate_c?hl=it&langpair=es%7Cit&u=http://es.wikipedia.org/wiki/Ilex_paraguariensis&rurl=translate.google.com&client=tmpg&usg=ALkJrhjrJSfRswFLhIqNlDR_SQKlXqd2gA"><span style="font-family:verdana;">Wikipedia - Ilex paraguariensis Saint Hillare</span></a><span style="font-family:verdana;"> </span></div><div align="justify"> </div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Tutte queste pagine sono però in spagnolo, se volete appofondire potete usare Google traslator.</span></div></div></div></div></div></div></div></div></div></div>Sil - Simplemente cocinerahttp://www.blogger.com/profile/04505733130676268857noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-2362644713307927336.post-47112580970202592172009-10-29T13:53:00.000-07:002009-10-30T07:29:05.684-07:00Ad ogni casa... il suo Puchero.<div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeS4n4Hbaf3YVnmvM3nnQMN0pG-Eek4K5qLl7g9Rxb5TNtngefFMNl_ARCQQ42CyjiMJegysn94ZPQm-TuJwsfCR41GvBWfegxRAgoBL5dPp8OnAjHL0jZjCmf7WzKQ92RejGPkhMaAi0/s1600-h/Fotos+del+Blog+D+452.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5398397422886906002" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 300px; CURSOR: hand; HEIGHT: 400px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeS4n4Hbaf3YVnmvM3nnQMN0pG-Eek4K5qLl7g9Rxb5TNtngefFMNl_ARCQQ42CyjiMJegysn94ZPQm-TuJwsfCR41GvBWfegxRAgoBL5dPp8OnAjHL0jZjCmf7WzKQ92RejGPkhMaAi0/s400/Fotos+del+Blog+D+452.jpg" border="0" /></a><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">A casa mia , appena arriva il freddo in questi giorni d'autunno, alla domanda Cosa mangiamo oggi? non sarebbe per niente strano di risposta: Puchero! (si lega "pucero")</span></div><div align="justify"><br /><br /></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">E proprio così! Molto al gusto nostrano, questo piatto "povero"? ( a questo punto il dubbio dovrebbe essere risolto) e molto popolare, gode di tante ricette come famiglie argentine ci sono. </span></div><div align="justify"><br /><br /></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Ad ogni casa, una versione.</span></div><div align="justify"><br /><br /></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Quello che non cambia è il metodo di cottura. Fatto in pentolone ( il nome Puchero viene del latino "pultarius" ed è in realtà come si chiamaba una volta la caseruola usata per cucinare) e con tutti gli ingrediente che vanno aggiunti a seconda dei tempi di cottura.</span></div><div align="justify"><br /><br /></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Discendente del "Cocido" (si lega cosido) spañolo, tante volte, però, senza i ceci, che nel mio paese, purtroppo, non sono molto usati. </span></div><div align="justify"><br /><br /></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">De grande importanza è ,invece, il aggiunto delle carne rosse, bovine. E si! E' così, gente, se si parla delle "Pampas", è impossibile che manchi della carne!</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">La Carne in queste terre è "LA" carne ed è stato cosi dagli inizi, quando il bestiame vagabondava libero, pascolando finche quando serviva, lo si catturava.<br />Tante verdure anche! Patate, carote, cipolle e..... zucca! Un pienone di zucca!! Perche è cosi che viene buono il Puchero!</span></div><div align="justify"> </div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Perciò quando le prime zucche spuntano, Puchero sia! Risulta quasi doveroso usare le zucche così!</span></div><div align="justify"> </div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Poi li si può aggiungere delle patate dolci, del cavolo, e del mais dolce, in panocchia preferentemente ( se lo si trova).</span></div><div align="justify"><br /><br /></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">In somma, tutto quanto se vuole e si trovi nel frigo. </span></div><div align="justify"><br /><br /></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">E' una preparazione economica e di grande resa.<br /><br /></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8khmIUfU7v2JcyixaZBWTB0Vc3HWrPAZcDc7cMHKH5iwIJwExKYWFQFi6TNC9ftIhyphenhyphen1vvmkRouTRtGjVZDvgNzOCsfMuakvNjjYgWRGp35dEekqAVzhQXV1r6_kTP9QaewZQIgs2grhE/s1600-h/Fotos+del+Blog+D+391.jpg"></a><span style="font-family:verdana;">A casa mia, questo piatto non è stato per niente traslasciato, ed è giustamente in questa stagione , l'Autunno, quando troviamo le meravigliose zucche che va cucinato con entusiasmo.</span></div><div align="justify"><br /><br /></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">C'è già una vecchia intesa, tra mio marito e me, quando facendo le spese, alla vista delle prime zucche, dopo un incrocio di sguardi, lui va a prendere il taglio di carne preferito, l'ossobuco di manzo, e io mi incarico di fornirmi di belle zucche!!</span></div><div align="justify"><br /><br /></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Vi dico subito come si prepara!<br /></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwhnaJ-oXn9CkOXMn2GF-df3C-GS5GKM_dZWzhHMexOrou79o8hb1jDErT2oG_TKf8odB1kd7NP25UvZoHn7ThnaTrF5hPzYa-yQb211nRG32b08lgekDHK4x0-o0t5VwWlucQqXblVNw/s1600-h/Fotos+del+Blog+D+396.jpg"></a><br /><span style="font-family:verdana;">Ingredienti ( per 4 persone raddopiando la quantità di carne)<br />1 zucca di 600 gr.<br />3 carote<br />4 patate<br />2 patate americane<br />1 cavolo verza piccolo<br />1 cipolla<br />2 spicchi d'aglio<br />2 zucchine<br />2 ossobuchi di manzo<br />sale e pepe q.b.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span> </div><div align="justify"><br /></div><span style="font-family:verdana;"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5398397423934667602" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 300px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwto5CbIIzuLmGifYgF2afkk6nW156l7dGUC5pJeeVNZiITxj1taByW4VnZLZla364MM9DGjqnZ8EjItULiJdupSw_GIaGhaEyOYHIjbsDJYo7FJvwgLHx1Iwkq1uidLXZax8i0b22cpc/s400/Fotos+Blog+D1.jpg" border="0" /><br /></span><br /><br /><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Mettere a cuocere la carne con la cipolla e magari anche una foglia di sedano ed altra di alloro, in un pentolone con acqua fredda.<br />I tagli di carne usate sono tutti quelli bovini con osso. Noi preferiamo l'ossobuco, mio marito va matto per il midolo, che si mangia con del pane e sale sopra. Un prelibatezza per lui!</span></div><br /><br /><span style="font-family:verdana;">Pero si possono usare tutte quante usate di solito per fare il bollito, e cosi potete aggiungere anche se volete carni bianche.</span><br /><br /><br /><span style="font-family:verdana;">In Argentina, per ragioni già sapute, si preferisce quello fatto con le carni rosse bovine e si può aggiungere qualche salsiccia, chiamata "chorizo", meglio se quello detto "colorado" rosso e piccante così come della panceta.</span><br /><br /><br /><span style="font-family:verdana;">Ritirare la schiuma prodotta nella prima bollitura, come se si trattase di un normale brodo.</span><br /><br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtRFxena3PjbxYMu9dWn1FCmONybTq-KP44EYmK17KTtOFGfMfi8BooziXCIcHvF1e_ltL2401aMxu4xW-hRvhCpoS8B51FPvidwvPopmCVXpQm717gcX87dAjR4Uzmj9KCduUlFGHEfI/s1600-h/Fotos+del+Blog+D+398.jpg"></a><span style="font-family:verdana;">Poi decorticare e tagliare grossolanamente tutte le verdure<br />Pasati 30-40 minuti di bollitura delle carni, cominciare ad aggiungere le verdure in questo ordine: prima le carote, dopo le patate dolci e quelle comuni, poi il cavolo e per ultimo le zucche ed zucchine. In una mezz'ora sono tutte quante cotte.</span><br /><br /><br /><span style="font-family:verdana;">Spegnere e condire con del sale e pepe.<br />Per servire, si separano le verdure per una parte, le carni per altra (come se di un bollito si trattase) e con il brodo si prepara una semplice minestra con un po' di pasta seca. Ditalini, farfalline, quello che si preferisce.</span><br /><br /><br /><span style="font-family:verdana;">Si mangia prima questa minestra e poi si porta al tavolo le verdure e la carne con diverse salse come la maionesa, e altri condimenti tale come del olio d'oliva, sal e pepe. </span><br /><br /><br /><span style="font-family:verdana;">Sicuramente vi ricorderà tanto al bollito, e possiamo ammetere la sua assomiglianza.</span><br /><br /><br /><span style="font-family:verdana;">Se non fosse per la tonelatta di verdure con cui si acompagnano queste carni!!</span><br /><br /><br /><span style="font-family:verdana;">E' sostansiozo però per niente pesante. Ideale per un pranzo di domenica o qualunque giornata fredda!</span><br /><br /><br /><span style="font-family:verdana;">Provate ad assaggiarlo!</span><br /><br /><br /><span style="font-family:verdana;">Buen Provecho!</span><br /></div>Sil - Simplemente cocinerahttp://www.blogger.com/profile/04505733130676268857noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2362644713307927336.post-41935053127514428502009-10-20T08:13:00.000-07:002009-10-20T09:42:47.838-07:00Chipitas...Ovvero... Biscotti di Farina di Manioca e Formaggio.<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihBMILWaxOo8VCGtV6f0Enr9Mcc4o6pevgDeVZ8UB2Il0RfUrOr2rAlLIYqhxV6h_yBLpr2KacSujNdvtGqhvlVtn68DPZXm6KEyB56dLCQdxxJkF7w_J_XcNbbj33sVqbPjrvz148l-M/s1600-h/Fotos+del+Blog+D+300.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5394716069734550450" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 300px; CURSOR: hand; HEIGHT: 400px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihBMILWaxOo8VCGtV6f0Enr9Mcc4o6pevgDeVZ8UB2Il0RfUrOr2rAlLIYqhxV6h_yBLpr2KacSujNdvtGqhvlVtn68DPZXm6KEyB56dLCQdxxJkF7w_J_XcNbbj33sVqbPjrvz148l-M/s400/Fotos+del+Blog+D+300.jpg" border="0" /></a><br /><div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Le "Chipitas" (si legge "cipìtas"), anche conosciute come Chipà o Chipacitos, sono dei panini elaborati con l'amido di manioca (detta anche yuca o tapioca) e formaggio. Ricetta d'origine paraguaiano, molto popolare però nel Nordest della Argentina, tanto di essere considerata di quelle tradizionali, tale come è sucesso con tanti altri piatti condivisi con i fratelli del Paraguay.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Ormai , nella provincia di Misiones, dove vengono chiamate cosi "chipitas"(diminutivo di Chipà) perche si fanno in misure ridotte, costituiscono uno degli abbinamenti più amati per il Mate, la nostra popolare infusione. </span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Sono indicate per i celiaci, già che vengono interamente elaborate con farina di manioca , dove non c'è glutine. E sono ricche di proteine dovuto a la presenza di formaggio. </span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Da buona "misionera" (perche provengo da quella bella provincia), anche se sono anni che vivo in Italia, le faccio volentieri spesso per la mia famiglia (miei figli ne vanno matti) e per gli amici a chi piaciono tantissimo.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Per fortuna che essistono i negozi alimentari che forniscono un sacco di alimenti "dell'altro mondo", dove trovo sia la radice di manioca , nel mio caso quella della Costa Rica, come l'amido , ultimamente ho trovato quello della Tailandia ( sulla confezione scritto "Farina di Tapioca"), però può provenire anche dal Camerun. Non vi servirebbe, mi sembra importante chiarirlo, quelle creme o preparati di tapioca, già che contengono altri ingredienti.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">La ricetta che oggi vi propongo è chiaramente una variante fatta con elementi reperibili quà in Italia e devo dire che il risultato è buonissimo. Almeno gli argentini (alcuni anche figli di paraguaiani) che li hanno assagiate mi confermano che il sapore è tale come lo ricordano.</span><br /></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Certamente, non mi traterrò nella ragionevole discussione della diferenza che c'è ,tra quello elaborato nel luogo di origine con prodotti del posto, e quelli fatti "out side".</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">E importante però, comprendere il valore per chi abita lontano della terra che ci ha visto nascere e ci ha nutrito per anni, di mantenere la memoria olfattiva e gustativa dei nostri piatti tipici, ed ancora di più ,se riuscite bene, condividerlo con la famiglia ed amici essendo fonte d'inmenso piacere.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Ingredienti (per 45 palline) </span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"><br />500 gr. d'amido di manioca o farina di tapioca.<br />3 uova grandi (o 4 piccole)<br />250 gr. di ricotta di mucca<br />250 gr. di Formaggio Maasdam Olandese<br />200 gr. di burro<br />100 gr. de formaggio gratuggiato (mix o quello che avete)<br />1 cucchiaino di lievito in polvere.<br />1 cucchiaino di sale (fare attenzione se usate formaggi molto salati) </span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"><br /></div></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrSs8ZVNSUc9-RZzYKdWbNEkxgnnlQnnrXg8N2a0900YbMeFy2LrzK_N4PC9k4BYJ8v0lz2lzTtTNC3Vxa2X8ZhIFEsLl8o8Z_XBzw6EqZnAjZyURTKXyayzG-tSI-H3ufplyTwr_-i_s/s1600-h/Fotos+del+Blog+D+282.jpg"></a><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5394716059693765010" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 300px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDGiFSQKdGZ3M8uXV-dKH6HFsdIFt3Or1L-OuXGz4hnjnYZbve7Gy_jc20d_jsM6d4y8noz55oWMacu_a77VbjC-qi0CBeoT-jV4JsM-e243elu19_gVuAEzW5jkMWoEljbsTJKy2ktcU/s400/Fotos+Blog+D.jpg" border="0" /><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Tagliare il Maasdam a cubetti. Lo potete anche gratuggiare grossolanamente ma io preferisco "trovarlo" dopo nell'impasto. Mi capirete una volta che li assaggiarete.<br />Dopo un po' di prove ho concluso che il Maasdam è quello che più si assomiglia al tipo di formaggio usato nel mio paese, chiamato Mar del Plata o Pategras. Sebbene vengono anche buoni con il Goudà o il Emmental, preferisco sempre questo altro formaggio. </span></div><br /><div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMJvtPtiFQlCEBPcccoB87uEqle-9X0ZlZoLXF4tu0en75QkmHFS8oIcVftJsWSlxJSlanOCZ0CinLbgMhjfma4IkZCjR3YQ5TgP6TFTGy5LpWOov3HmHkN1G1a7wumPvXqzBqo8ow_-4/s1600-h/Fotos+del+Blog+D+284.jpg"></a><span style="font-family:verdana;">In una ciotola ben capiente, aprire le uova ed aggiungere il burro previamente fuso.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">In seguito incorporare la ricotta.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">*La ricotta non viene usata nella ricetta originale, che invece prevede del formaggio fresco.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Questa variante l'ho imparata da una compagna di università, che li faceva cosi e venivano buonissimi. All'epoca c'era una bella diferenza economica tra il prezzo del formaggio fresco e quello della ricotta e seccome le risorse erano piuttosto escarse , ricotta benvenga!! Mentre lei studiava Chimica (oggi è una farmacista) e io ,Contabilità , ci mangiavamo questa versione delle "chipitas" con il Mate. Bei ricordi!!<br /></span><span style="font-family:verdana;"></span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Aggiungere allora il formaggio a cubetti.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Per ultimo, setacciare l'amido con il lievito ed incorporare il tutto alla miscela ùmida.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span> </div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Unire gli ingredienti un po' con la mano dentro la ciotola e poi versare sopra un piano di lavoro per finire d'impastare velocemente.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Collocare la palla ottenuta dentro un film in frigo per almeno 2 ore. Questo servirà a indurire l'impasto.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Formare delle palline misura "golf" e infornare a 200º (forno preriscaldato) per 20 minuti.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Devono apparire dorate ma non brucciate.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Se volete potete fare le palline e conservarli nel freezer per cuocerli quando lo desiderate. Di solito io faccio cosi per poter averli sempre pronte quando siamo tentati e per offrire a nostri amici che li adorano. </span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Non resistono alle Chipitas! </span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Sono ideali per portarli a un picnic come merenda, e anche in occasione di un "happy hours" come stuzzichini.<br />Coraggio! Comprate l'amido e fattele, vi sorprenderete quanto piaciono!!</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><br /><div align="justify"><br /><span style="font-family:verdana;">Buen Provecho!</span></div></div>Sil - Simplemente cocinerahttp://www.blogger.com/profile/04505733130676268857noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2362644713307927336.post-18299573814671168502009-08-30T11:58:00.000-07:002009-08-30T13:24:15.771-07:00Sopa Paraguaya ovvero "Zuppa" Paraguaiana.<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1CuO_te0v6eWbol2m_qInYMcdfIddo3JpgT6bSuaLK7sLl5u-6eiGu5Lo2kq5D_fYaPvppqNL5wfGefXoeV4kt8lDJOeXKDNnfQWu3BivlTnwQaDZObwzTsiUmI6kMAJ97_1Ky5JT40g/s1600-h/Fotos+per+blog+C+820.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5375851846270551762" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 300px; CURSOR: hand; HEIGHT: 400px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1CuO_te0v6eWbol2m_qInYMcdfIddo3JpgT6bSuaLK7sLl5u-6eiGu5Lo2kq5D_fYaPvppqNL5wfGefXoeV4kt8lDJOeXKDNnfQWu3BivlTnwQaDZObwzTsiUmI6kMAJ97_1Ky5JT40g/s400/Fotos+per+blog+C+820.jpg" border="0" /></a><br /><div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">La Sopa Paraguaya - Zuppa Paraguaiana consiste in un piatto , che come il suo nome indica, è di origine paraguaiano. Sucede che è stato anche ampiamente adottato dalle provincie del Nordest Argentino, è cioè, Chaco, Formosa, Corrientes e Misiones, quelle stesse che confinano con il Paraguay. </span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Io posso raccontare in particolare, di come in Misiones, la mia terra di nascita, questa specie di torta salata fatta con la farina di mais, cipolle, latte, uove e formaggio è sempre presente in qualsiasi evento e sopratutto nelle grigliate di fine settimana. Matrimoni, compleanni, refrigeri, la si trova ovunque. </span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Questo piatto molto sostanzioso e calorico ebbe suoi origini nella popolazione indigena della zona, i guaranies.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">I guaranies facevano da tempi remoti questi tipi di preparazioni pastose con il grano turco macinato o meglio, macciacato nei mortai, e mescolata con del acqua, avvolte nelle foglie di banano messe a cucinare al fuoco.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Fù con il arrivo degli spagnoli che cominciarono ad aggiungere del latte, uova e formaggio alle sue ricette.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Comunque vada, questa ricetta è di epoca coloniale. </span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Ci sono parecchie storie riguardo alla sua nascita. </span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span> </div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Un racconto dice che a metà del '800, la cuoca del Governatore del Paraguay, il Sig. Lopez, in un disguido ,dimenticai al fuoco una zuppa fatta di farina di mais e latte, che piaceva tantissimo al governatore. La zuppa a quel punto diventò dura, e fù cosi che per salvare la situazione, finì per cuocerla in forno e la offre al padrone come "zuppa dura". A Lopez, conosciutto per il suo appetito vorace, piace cosi tanto che d'allora in poi ,decide di chiamarla Zuppa Paraguaiana.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">L'altra storia, e quella che mi piace di più, riferisce che, appena arrivati gli spanogli nelle terre degli guaranies, questi "indios" li offrirono da mangiare, e come era abituale , servirono loro carne di caccia. Finita questa, notarono che gli ospiti avevano anchora fame e completarono il pasto con una pappa di farina di maiz avvolta in foglie, dicendo loro: So'ò opà - che vuol dire - la carne è finita. Per onomatopeia , loro chiamarono questo piatto "sopa" osia zuppa , non avendo capito chiaramente un tubo.<br /></span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Assomiglia molto alla Chipa Guazù o lo sformato di mais (clicka qui per vedere la mia ricetta), che però viene fatto con il chicco di mais , mentre la sopa si fa con la farina di grano turco.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Di qualle è più buona ci sono sempre delle discusioni. Però dal tavolo, spariscono velocemente tutte due!!!</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><div align="justify"><br /><span style="font-family:verdana;">Ingredienti (per 6 porzioni)<br />150 gr. di farina di mais tipo Fioretto<br />3 uova<br />1/2 bicchiere di olio di mais<br />1/2 kg. di cipolle bianche o dorate<br />1/2 tazza di latte<br />250 gr. di formaggio tipo Maasdam o Sile (trevigiano)</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Sale e pepe q.b.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Ciascuno a casa ha una ricetta che varia un pocchetino, per dire ,a qualcuno piace con meno cipolle, altri nemmeno li mettono, altri mettono più formaggio. Insomma, poi si aggiusta un po' a piacere, però la ricetta base è sempre più meno questa.<br /></span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Preparazione:</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Tagliare le cipolle a mezzo cerchio e soffrigerla nel olio di mais.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Lasciare cuocer per 15 minuti senza bruciarla.<br /></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDeKOxgZwEWW63_duO56bBZymBJCpfLv8gNTaIrRdZcaDQ6In3xrBzuJyM-e4PWlBhWbJ2W6fDblwGOovvQZHnspCwy9YAViedCS3jZUnFnAS3r6Y66-5fIZk0jhf1Rrj6DnWLuDXuxdw4/s1600-h/Fotos+per+blog+C+809-1.jpg"></a><span style="font-family:verdana;">Togliere dal fuoco e mettere le cipolle in una bowl capiente dove faremo tutto l'impasto.<br />Aggiungere del latte , poi le uova y sbattere per bene tutto. Possiamo anche dividere i tuorli e sbattere per separato gli albumi " a neve", e cosi incorporarli alla fine (cioè dopo la farina ed il formaggio). Cosi rimarrà ancora più sofice l'impasto.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Poi, incorporare la farina e mescolare. Per ùltimo aggiungere il formaggio tagliato a cubetti.<br />L'impasto è piutostto liquido, però è cosi che deve essere.<br />Versare in una teglia da forno rettangolare y profonda, oleata e infarinata.</span></div><br /><div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSvT8RVnSNpne-B6UtNtPv3soQNKKbZN6Og4jR2biGnUbk1UM-6s5d7_BLbvh21psz7O4ItCM8DfQsG1GdPA1_QTU2sL0JID2clnD_zFudomAMrzFpEY_6DUaHmq1OnvstP9Pb8YIG0dyQ/s1600-h/Fotos+per+blog+C+816.jpg"></a><span style="font-family:verdana;">Cuocere per un'ora circa a 180º in forno preriscaldato.</span></div><br /><br /><div align="justify"><span style="font-family:Verdana;"></span></div><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5375851837402604386" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 300px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeXnYAGdjgk4xocN2sNPsZe1rgBfiAqcy8vHBbW1Lf6H_vjSvSREcXQ8VcZ10VnwcFR71wwq4pIWUWk8BMTN7SAyxORkswk1AoPg9NUvswQce3JDA_JaYupXgOdSC5R6s545WlHze2cfY/s400/Fotos+per+Blog+C3.jpg" border="0" /><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Lo sformato che otterrete aparirà dorato in superficie, anche per effetto del formaggio diventando crocante quelli che fanno capolino.</span></div><div align="justify"><br /><span style="font-family:verdana;">La Sopa Paraguaya la si taglia a quadretti più o meno grossi, ed è un contorno molto aprezzato per carni alla griglia al posto del pane.<br />In quest'ultimi anni sono anche diventati una specie di finger foods , tagliati più piccoli ed offerti in buffet salati.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Sono sicura che vi piacerà molto. Sopratutto ricorda un po' il sapore della polenta al forno.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Assaggiatela!!</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Buen Provecho!</span></div></div>Sil - Simplemente cocinerahttp://www.blogger.com/profile/04505733130676268857noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2362644713307927336.post-74213975686855772902009-08-26T05:25:00.000-07:002009-08-26T06:35:00.899-07:00Pizza con Fainà... un lungo viaggio dalla Liguria al Rio de la Plata.<div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAC_AiAbKRTITf9TS_rK1Zs06f_-N4yh6wnTy9CnFnozrx1MTJqrgf3cmFRp_5K9fLW9evCwILxOKayjU-XOxRVl7PrtDuuO0pccnrghrqIf5e1fIkh15x_DkF1fGG7QM63PznKFH3kRc/s1600-h/Fotos+per+blog+C+791-1.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5374260566476736194" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 300px; CURSOR: hand; HEIGHT: 400px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAC_AiAbKRTITf9TS_rK1Zs06f_-N4yh6wnTy9CnFnozrx1MTJqrgf3cmFRp_5K9fLW9evCwILxOKayjU-XOxRVl7PrtDuuO0pccnrghrqIf5e1fIkh15x_DkF1fGG7QM63PznKFH3kRc/s400/Fotos+per+blog+C+791-1.jpg" border="0" /></a><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Il fainà, che vuol dire in dialetto genovese : farinata cioè "fatto con farina" o anche chiamato cecina in Toscana, è una specie di schiacciata o torta bassa che si fa in forno a legno, mescolando della farina di ceci, acqua e olio d'oliva preferentemente ligure.</span></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Questa pietanza d'origene ligure, diffuso anche in Piemonte e la Toscana, arrivò al Rio de la Plata (che comprende Buenos Aires e la costa del Uruguay) portata dagli inmigranti provenienti da queste regioni che conservando cosi la loro tradizione, continuarono a prepararla.</span></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">La cosa più interessante è che, in qualche momento, cominciarono a consumarla mettendola a cavallo della pizza.</span></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">E cosi, questo connubio cominciò una lunga strada di sucesso, essendo una richiesta diffusa nelle pizzerie di Buenos Aires e Montevideo prima, e poi al di là del Rio de la Plata.</span></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Riguardo alla farinata e a suoi lontani origini italini esistono parechi versioni, una di quelle è , che è nata quando la farina de frumento era diventata un lusso ed è per quello che si consumabano focacce fatte di altre farine, como quella di ceci.</span></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Altri origini ancora più lontano parlano che era già conosciuta dai greci ed a posteriori dai romani, usata per fare un tipo di pane. </span></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">E poi c'è una leggenda, che racconta che è stata mangiata per prima volta, su una galera genovese che tornando dopo una battaglia con Pisa ( le due Marine che si contendebano il primato) a metà del '200 ,durante un temporale, li si mescolarono le sue provigioni d'olio e farina di ceci. Fù cosi che non avendo cos'altro mangiare cucinarono questo miscuglio e finì che trovandolo gradevole continuarono a farlo al suo rientro in terra. </span></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Qualsiasi sia il suo origine, il Fainà è buonissimo solo come spuntino ,tale come lo si mangia in Italia o a cavallo della pizza come nel Rio de la Plata.</span></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Il suo sapore abbinato al impasto della pizza fa ricordare le Panelle. Non sarebbe per nulla di strano, che questa combinazione della farinata con la pizza sia nata in quelle feste dove si ritrovabano gli inmigranti e portabano ciascuno suoi piatti. Quà si mangiaba un po' di tutto. Chissà, se non è suceso che sia stato un siciliano a venirle in mente questo di mangiare la farinata , dei liguri, con la pizza ,dei napolitani, nostalgico delle sue panelle? Ma queste sono solo romantiche teorie mie!!!<br /></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuWwEFrhBXrSKBuzxHMIwfyzVXGiMtY7SRdjgMtI8fRhaPyAyfj3ir_SzXI0GETiWKclXaVCldYwXgqAO-I9DduIRCkASiM1n9wikGuXwsn-PWaOBuENZeuX6vNyMU0R_4XvZiEPO0KQ_X/s1600-h/Fotos+per+blog+C+753-1.jpg"></a><br /><span style="font-family:verdana;">Ingredienti per il Fainà o Farinata<br />250 gr. di farina di ceci<br />750 ml de acqua<br />1/2 cucchiaino di sale<br />2 cucchiai di olio d'oliva extravergine<br />un rameto di rosmarino o semi di finocchio a scelta</span></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Preparazione:</span></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Setacciare la farina di ceci e il sale in una bowl.<br />Aggiungere del acqua , un po' alla volta mescolando bene per evitare la formazione di grumi.<br />Incorporare l'olio, le foglie di rosmarino o semi di finocchio e continuare a girare.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Lasciar riposare per un po' di ore o meglio tutta una notte.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Versare il tutto su una teglia ben unta d'olio.<br /></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLmUG52njZWLBZht858vQTd9LrXg-lYyElCJRQbQCNv-vuVG1EC45fX0G2ri-JbCl07iBeJF0a2YJvBs-1oWoSGDJ540_OUixWrcxrMviOjd9w70-LXcrc2dTObt1cAiDD18qq0YC_lkGs/s1600-h/Fotos+per+blog+C+775-1.jpg"></a><span style="font-family:verdana;">Cucinare in forno preriscaldato a 200º per una ventina di minuti. </span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><span style="font-family:verdana;"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5374260557103080034" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 300px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhP5PfuMLaUoY50ippgL0FYu12ICrzqJ6KUDzHX7lX6j9_lYyID9dC9tpi6Gob5IaDOiOg5Ub9vn_lvpSCvbzkTOnD2-bdGg1jsDC642vxI5iTbbh7qKyCFynADGV6TWD-P7Hs4i2J7VFM/s400/Fotos+per+Blog+C1.jpg" border="0" /><br /></span><span style="font-family:verdana;">Preparare una pizza della stessa misura del fainà.<br /><br /><br /></span><span style="font-family:verdana;">Per fare una Pizza Margherita:</span><br /><br /><span style="font-family:verdana;">250 gr. di farina tipo 0 grano tenero</span><br /><span style="font-family:verdana;">12.5 gr. de lievito di birra<br />100 cl de acqua tiepida<br />1/2 cucchiaino di sale<br />1 cucchiaio di olio d'oliva</span><br /><br /><span style="font-family:verdana;">Per la coperta:<br />5 cucchiai di sugo di pomodoro</span><br /><span style="font-family:verdana;">1 manciata di foglie di basilico</span><br /><span style="font-family:verdana;">1 piccola mozzarella di bufala<br />sale e pepe q.b.</span><br /><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Mettere la farina ed il sale in una ciotola capiente previamente setacciata. Fare un buco in mezzo. Aggiungere l'olio ed il lievito sbricciolato. Aggiungere un po' a la volta l'acqua e nel fratempo con le mani mescolare la miscela. Versarla sul tavolo e lavorarla per una decina di minuti finche sia liscia ed elastica. Lasciar riposare l'impasto coperto di un canovaccio ùmido finche radoppia il suo volume. Stirarla a forma di cerchio . Aggiungre il sugo, sale e pepe, le foglie di basilico e la mozzarella. Cucinare in forno preriscaldato a 220º per una ventina di minuti nella parte più bassa del forno.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAgkajZTez8zR15EjHIdz0InG6tqnw66C7ICT3wKd-wc8oCnr-an3goJo21T-m2YVAK5ihSAYuElujMNTl6vBdn5iNh0DI3Cm_qyUOY5RulVML_I3S4DEhOzjUsM_-X5mIyO60KMJhCW-J/s1600-h/Fotos+per+blog+C+781-1.jpg"></a><span style="font-family:verdana;"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5374260545639267826" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 300px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhL12jLfosO43MBOkVAaID1dLh7VrB5RvV2KhQ7s9c4SkZV9vUAVCgDX_ULcakDoIXcqQfWIgVRVwpOnDmDoogPFTVqTyG0NHOz41bRO_2IyNvj8MOGVX7CeQacSc8Y0r-3e11P-EkGUME/s400/Fotos+per+Blog+C2.jpg" border="0" /><br /><br /></span><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Una volta ultimata la cottura della pizza, pasare velocemente in forno il fainà per 5 minuti per riscaldarlo.</span></div><br /><span style="font-family:verdana;">Mettere a cavallo il fainà sopra la pizza e tagliare delle porzioni.</span><br /><br /><span style="font-family:verdana;">Io vi consiglio di fare un assaggio di questo meraviglioso matrimonio nato in Argentina.</span><br /><br /><span style="font-family:verdana;">Vi sorprenderà sicuramente quanto bene si sposano!!</span><br /><br /><span style="font-family:verdana;">Buen Provecho!!!<br /></span><br /></div>Sil - Simplemente cocinerahttp://www.blogger.com/profile/04505733130676268857noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2362644713307927336.post-63974508469858309212009-07-28T02:37:00.000-07:002009-07-28T04:30:16.236-07:00Biscochitos de Grasa Ovvero Biscottini allo Strutto<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhN9La-o29sgJ_W_V_Z8IQiGiUl75aETr092_EaG_iF818VLcKwTOF3O9AQ5eiFMYmq0tj6kciuD8cr71UvqH47bO3gTt4TizcdwSUeJI7_oZrEfLgVMkKT8w_RQUWTU7hY-EMVmNCMBN4/s1600-h/Fotos+per+blog+C+336.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5363448201492135746" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 300px; CURSOR: hand; HEIGHT: 400px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhN9La-o29sgJ_W_V_Z8IQiGiUl75aETr092_EaG_iF818VLcKwTOF3O9AQ5eiFMYmq0tj6kciuD8cr71UvqH47bO3gTt4TizcdwSUeJI7_oZrEfLgVMkKT8w_RQUWTU7hY-EMVmNCMBN4/s400/Fotos+per+blog+C+336.jpg" border="0" /></a><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Questi biscottini sono ideali per acompagnare il nostro "Mate" detto quà in Italia matè. </span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Sono leggeramente salati e lo strutto dona all'impasto una morbidezza ed un sapore inconfondibile. Sono i miei preferiti!!</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Si vendono in tutte le panetterie argentine e sono pochi quelli fatti a livello industriale perque evidentemente si preferiscono freschi.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">E poi sono facilissimi di fare!</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Su! Vediamo la ricetta!</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span> </div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Ingredienti:</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span> </div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">500 gr. de farina 00</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">10 gr di sale</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">125 cc di acqua tiepida</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">12 gr. di lievito di birra fresco</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">125 gr. di strutto</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span> </div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Si dispone la farina a fontana con del sale. Si aggiunge lo strutto ed il lievito mescolato con dell'acqua. </span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Impastare il tutto fino ad ottenere una palla liscia ed omeogenea. Lasciar riposare per un'ora.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Dopo stirala con il mattarello a forma di rettangulo e piegarla su sè stessa due volte. Stirare di nuovo e con un cortapasta di 4 cm. ricavare i cerchi. Fare dei buchini con una forchetta e spenellare con un po' di salamoia (2 cucchiai di sale sciolto in 1/4 di tazza di acqua). Infornare a 180º per 15 minuti in forno preriscaldato, quando cominciarano a prendere solo un po' di colore. Non lasciare che si tostino, altrimenti rimangono duri e non buoni. </span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"><br /></span></div><div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPrkbWAAYC82fxJL55aLq6q47f4kekZhzkuxxXM0_WeCyv_fhzbgUGEbUSSj6dCcuU9HSIo9TiC2Ob1VuajriTlH-NvfdzZN52NE6lk3K6-zdYvJ9CzlhUccpRMvaQmx1-a0lvH_h7e00/s1600-h/Fotos+per+Blog+C.jpg"><span style="font-family:verdana;"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5363448192200900642" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 300px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPrkbWAAYC82fxJL55aLq6q47f4kekZhzkuxxXM0_WeCyv_fhzbgUGEbUSSj6dCcuU9HSIo9TiC2Ob1VuajriTlH-NvfdzZN52NE6lk3K6-zdYvJ9CzlhUccpRMvaQmx1-a0lvH_h7e00/s400/Fotos+per+Blog+C.jpg" border="0" /></span></a><span style="font-family:verdana;"><br />Durano un paio di giorni, se li tenete dentro una scatola meglio! dopo si asciugano troppo.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Lasciatemi dirvi qualcosa riguardo a la cerimonia del Mate. Questa bevanda è il marchio che ci controdistingue in tutto il mondo. Assieme ai nostri fratelli paraguayani, uruguiani e quelli che abitano il sud di Brasile. La si prende tutto il giorno, mattina, pomerigio e sera. E' sempre presente nelle reunioni di parenti ed amici. Si condivide mentre si chiacchera. Questa infusione va bevuta di un modo tutto particolare, versando del acqua calda dentro un contenitore con la pianta Yerba Mate (Ilex Paraguayensis) e si succhia con una aposita canuccia fatta generalmente in metalo che contiene dentro di sè un filtro per farsichè la infusione arrivi in boca "pulita".</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Si beve amaro o dolce, già che qualcuno aggiunge dello zucchero in questo contenitore chiamato "mate" come la bevanda.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Ed è anche la occasione con cui mangiare i nostri dolci e biscotti preferiti, giusto come questi!!</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Coraggio! Fatte la prova sono facilissimi di fare! Vedrete quanto Vi piaciono, sono sicura.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span> </div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Buen Provecho!</span></div>Sil - Simplemente cocinerahttp://www.blogger.com/profile/04505733130676268857noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2362644713307927336.post-34518376013329437032009-06-18T06:04:00.005-07:002009-06-19T07:47:48.336-07:00Milanesa a la Napolitana<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXCFX2SdGhOClmjvfdsJZmeFJl6IcqHd3DWgShzc_PfancxQIMW-wfXNQM2dpKEN5SC1grhuSCfxXfoUL-qoEJD26E-tlmDgGT7cBMXpzXN_AaH5-ugcKpYciv4y8ncnaWvWnupLjSvVY/s1600-h/Fotos+per+blog+C+051.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5348653962242352354" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 389px; CURSOR: hand; HEIGHT: 400px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXCFX2SdGhOClmjvfdsJZmeFJl6IcqHd3DWgShzc_PfancxQIMW-wfXNQM2dpKEN5SC1grhuSCfxXfoUL-qoEJD26E-tlmDgGT7cBMXpzXN_AaH5-ugcKpYciv4y8ncnaWvWnupLjSvVY/s400/Fotos+per+blog+C+051.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Eppure questo piatto è argentinissimo!!! Cosi?! Però con questo nome tutto italiano che non si capisce di cosa parli? Ma che c'è tra una milanese e una napolitana? Un matrimonio? Più o meno. E' senz'altro una coppia italiana, nata a Buenos Aires. </span></div><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">C'era una volta... un piccolo ristorante (che ora non c'è più) chiamato "La Napolitana". Offrivano da mangiare piatti italiani, tra i qualli, le cotolette a la milanese, dette semplicemente "milanesas" ed è cosi che si conoscono in Argentina ad oggi. Pare che per un disguido del cuoco (forze stanchezza o troppo lavoro, si sà che in Argentina si fanno le ore piccole) li si sono brucciate le ultime "milanesas" rimaste. Per coprire l'errore, questo cuoco ebbe l'idea di aggiungere sopra di queste, il sugo di pomodoro ,utilizzato per le pizze, e in più , fette di mozzarella.</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">Cosi il camariere presentò ai clienti le "milanesas a la napolitana" come la specialità della casa. Finisce per fare un figurone ed ebbero tanto sucesso che si transformarono nel piatto più richiesto. Ed ancora oggi c'è sul menù di tutti i locali di gastronomia, bar e tavole calde. Perfino in ristoranti di certo livello, magari presentate in maniera rivisitata. </span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">La ricetta è semplicissima. Sempre quella delle cotolette alla milanese.</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span> </p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">Ingredienti</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">4 fettine di carne di vitello </span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">2 uove</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">1/2 tazza di farina</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">1/2 tazza di pane grattuggiato</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">sale e pepe q.b.</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">1/2 tazza di sugo di pomodoro</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">4 fette di mozzarella o del formaggio fresco</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">Preparazione:</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">Condire le fettine di carne con sale e pepe. Poi, infarinare le fettine , in seguito, bagnare queste nelle uove leggeramente sbattute e finalmente impanare con del pane grattuggiato. Si possono cuocere in forno preriscaldato a 180º per 10 minuti oppure friggere in padella con del buon olio extravergine d'oliva. Un po' di minuti prima che siano pronte si tolgono dal forno (o dopo friggerli) e si mette dei cucchiai di sugo di pomodoro per sopra ultimando con delle fette di mozzarella od altro formaggio. In Argentina , a casa , a volte non c'è della mozzarella, anzi in certi posti è abbastanza costosa, allora si utilizzano dei formaggi tipo gouda o fusi, insomma quello che si ha. Finalmente le si da una passata in forno per gratinare il formaggio.</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">Vanno sempre accompagnate di contorni come: le patatine fritte, uove fritte, e a volte una bella fetta di prosciutto cotto.</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span> </p><div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLkxl-nCcnZOcfmRySVLYtIk9NMM6koR4kdMDddfBMhNeYnCP1kONYKAX9gFqYa3x-6eTgfCygL2seVUh95Q9kz6bZLmgTDH_W2mzSyY8B8_o_E885bAGkhQleoFJBa2S7eDWSCiO4_5E/s1600-h/Fotos+per+Blog+C+1.jpg"><span style="font-family:verdana;"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5348653952963172386" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 300px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLkxl-nCcnZOcfmRySVLYtIk9NMM6koR4kdMDddfBMhNeYnCP1kONYKAX9gFqYa3x-6eTgfCygL2seVUh95Q9kz6bZLmgTDH_W2mzSyY8B8_o_E885bAGkhQleoFJBa2S7eDWSCiO4_5E/s400/Fotos+per+Blog+C+1.jpg" border="0" /></span></a><span style="font-family:verdana;"><br />Le cotolette alla milanese dette "Milanesas" in Argentina si consumano sopratutto di carne bovina ed anche di pollo, in quest'ultimo caso si chiamano "Supremas". Dificilmente si fanno con del tachino o del maiale, carni riservate in questo paese ad altri tippi di preparazioni.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:Verdana;">Se vi capita di fare le cotolette , provate ad assaggiare questa variante, vi assicuro che sorprenderà e piacerà a tutti!</span></div><div align="justify"><span style="font-family:Verdana;">E sentitelo pure vostro!, perche dopotutto è un piatto nato dalle nostalgie... di quando napoletani e milanesi si sono seduti allo stesso tavolo a Buenos Aires...</span></div><div align="justify"><span style="font-family:Verdana;"></span> </div><div align="justify"><span style="font-family:Verdana;">Buen Provecho!!!</span></div>Sil - Simplemente cocinerahttp://www.blogger.com/profile/04505733130676268857noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2362644713307927336.post-65275955949375863872009-06-09T01:48:00.000-07:002009-06-09T04:00:10.190-07:00Pastel di Patate e Carne<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjF9ilEqaWf5z-QPqEc9sClqINurec0ptuFkBAznHhJeEwlMvjQnNxEymCvLbuRLZUxctFFl3zJ-LIt7t23QqPj6MLc3TxxJw5fDlXv88rgiO5K2iwk3vx3EkFnGccNgwZKfTy38S_N5tA/s1600-h/Fotos+per+blog+B+1036.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5345248417515910962" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 300px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjF9ilEqaWf5z-QPqEc9sClqINurec0ptuFkBAznHhJeEwlMvjQnNxEymCvLbuRLZUxctFFl3zJ-LIt7t23QqPj6MLc3TxxJw5fDlXv88rgiO5K2iwk3vx3EkFnGccNgwZKfTy38S_N5tA/s400/Fotos+per+blog+B+1036.jpg" border="0" /></a><br /><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Questo piatto, secondo me, è uno dei più popolari e quotidiani nei tavoli delle case argentine. Come la pasta al ragù in Italia. E' un piatto con ingredienti semplici, reperibili in qualunque cucina, e per la sua completezza a livello nutrizionale, è un piatto unico magnifico. </span></div><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">Piace a tutti, sopratutti ai bambini. </span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">Anche se non sembrarebbe, è molto facile di preparare. E poi ammette tante varianti in quanto al suo ripieno, cosa che lo fa davvero interesante. Dalla carne alle verdure o salumi con formaggi e perchè no, con del pesce, lo transformano da semplice ad elegante. C'è l'imbarazzo della scelta.</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">Il risultato è sempre sfizioso!</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">Ingredienti ( per 6 porzioni)</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">1 kg. di patate</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">2 uove</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">1 cucchiao di burro</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">3 cucchiai di farina</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">5 gr. di sale fino</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">1 pizzico di noce moscata</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">300 gr. di carne di bovino macinata</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">1/2 peperone</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">1/2 cipolla</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">1 carota</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">1 spicchio d'aglio</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">1/2 bicchiere di vino bianco</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">1 tazza di polpa di pomodoro</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">1 uovo sodo</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">1 cucchiaio di olive verdi tritte</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">2 cucchiai di uva passa</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">150 gr di mozzarella od un altro formaggio filante</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span> </p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">Preparazione:</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">In una pentola mettere le patate con la buccia a cuocere. Dopo mezz'ora saranno cotte, togliere la buccia e usando uno schiacciapatate ottenere una purea. Aggiungere del burro ed il sale. Una volta raffredate incorporare le uove intere, la farina e la noce moscata. C'è chi mette del formaggio gratuggiato anche, potete farlo se volete, controllando pero ,la quantità di sale per evitare che diventi troppo salato l'impasto.</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">Per il ripieno: Tritare la cipolla, il peperone e la carota piccoli, e mettere il tutto a sofriggere in una pentola con un goccio d'olio. Una volta appassiti, incorporare della carne macinata, cuocerla per un po' ed aggiungere del vino bianco. Lasciar sfumare e poi versare la polpa di pomodoro lasciando cuocere per altri 15 minuti. Condire con sale, pepe e del prezzemolo fresco tritto. Una volta freddo aggiungere l'uovo sodo ridotto a pezzeti, le olive e la uvetta.</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">Per armare il pastel, untare con del olio una teglia profonda (di quelle che utilizziamo per le lasagne). Mettere uno strato di circa la metà del pure, distribuendo per bene l'impasto. Poi , aggiungere uno strato con tutto il contenuto del preparato di carne. Distribuire la mozzarella tagliate a strisce sopra la carne. Finalmente chiudere con un'altro strato di purea. Di solito, sulla superficie del pastel, faccio delle righette con i denti di una forchetta disegnando linee o quello che mi viene in mente. Giusto per darle un tocco personale. Di sopra, possiamo anche aggiungere del altro formaggio gratuggiato. Altrimenti, pennellare con del olio.</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;">Infornare in forno preriscaldato a 200ºper mezz'ora circa.</span></p><p align="justify"><span style="font-family:verdana;"><br /></span><span style="font-family:verdana;"><br /></span> </p><div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhx1xaM3bcdFJpFj0SnvjiI6HOvJ6SryvNof-3CHV0KaCkWDm0oNi0ZBwt0NEfdaMd4QSepxidY7vsM4p_CNOJnMd95ynq5VhyAYcWZmhZWyZI8bwlzdom828FZ-D5gspe9ws0P_TpNgtc/s1600-h/Fotos+per+blog+B+12.jpg"><span style="font-family:verdana;"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5345248415168195650" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 300px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhx1xaM3bcdFJpFj0SnvjiI6HOvJ6SryvNof-3CHV0KaCkWDm0oNi0ZBwt0NEfdaMd4QSepxidY7vsM4p_CNOJnMd95ynq5VhyAYcWZmhZWyZI8bwlzdom828FZ-D5gspe9ws0P_TpNgtc/s400/Fotos+per+blog+B+12.jpg" border="0" /></span></a><span style="font-family:verdana;"><br />Come quasi tutti piatti argentini, come avete visto, questo è molto ricco. Basterà acompagnarlo di una bella insalata. </span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"><br /></span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">E' una pietanza ottima come per asporto, se si vuole fare un giorno di picnic o in quelle occasioni di incontri comunitari. </span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"><br /></span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Provatelo a fare anche voi! Non vi deluderà sicuramente!</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"><br /></span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Buen Provecho!!</span><br /></div>Sil - Simplemente cocinerahttp://www.blogger.com/profile/04505733130676268857noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2362644713307927336.post-72074296262663943582009-05-26T04:15:00.001-07:002009-05-28T05:19:30.751-07:00Empanadas<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlXtTtd6iY0uIpBZATgGTeghgZTMz-RXVvsPeeBtFvYYxq0bPJO1W4HG6DMkFwS3PZlXIsBLdntlPCn-XfzNorucispEPBWX_-Uc7YGZN806wCG98K4rXJpcOcKbYBHns-mV8i62nXdgk/s1600-h/Blog+SC6.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5340090740684092178" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 300px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlXtTtd6iY0uIpBZATgGTeghgZTMz-RXVvsPeeBtFvYYxq0bPJO1W4HG6DMkFwS3PZlXIsBLdntlPCn-XfzNorucispEPBWX_-Uc7YGZN806wCG98K4rXJpcOcKbYBHns-mV8i62nXdgk/s400/Blog+SC6.jpg" border="0" /></a><br /><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;font-size:130%;">Le "Empanadas" sono assieme al "asado" (carne alla griglia) il piatto più amato e che ci rappresenta come argentini. Sono una sorte di panzerotti o fagottini fatti con un impasto di solito composto di farina ,strutto ed acqua, e ripieni tradizionalmente di carne.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;font-size:130%;">Ma, anche se ce l'ho abbiamo aggiudicato come ben nostro, questo non è esatto. A dire la verità, è una pietanza condivisa con tanti altri paesi dell'America Latina che come noi, l'hanno fatto suo. Ereditato dagli spagnoli e loro alla sua volta, dai mori, gli invasori arabi.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;font-size:130%;">Dicono che gli origini delle empanadas siano della Persia. Ma anche prima ,si dice che appartenga a la Grecia la sua creazione per dopo passare a Medio Oriente con una elaborazione diversa del impasto. E se vi siete trovati in Grecia, o in Marruecos, notarete la assomiglianza a pietanze dal posto. E' sucesso a me trovandomi davanti a una "pita", o quando ho assagiato i fagotini degli armeni detti "lehmeyun". </span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;font-size:130%;">Qualsiasi sia la regione argentina dove potresti trovarvi, le empanadas ci sono sempre. Ogni provincia ha la sua propria. Ed anche si potrebbe pensare a una specie di "gara" tra di loro, c'è da dire che sono tutte buonissime. Perche hanno ciascuna, un'ingrediente particolare, proveniente dal posto com'è da imaginare.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;font-size:130%;">Questa ricetta, è quella detta "classica popolare" fatta dovunque e che riceve le sue variante, ad ogni famiglia che la prepari.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;font-size:130%;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;font-size:130%;">Ingredienti:</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;font-size:130%;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;font-size:130%;">Per l'impasto:</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;font-size:130%;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;font-size:130%;">800 gr. di farina di grano tenero 00</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;font-size:130%;">200 gr. di strutto o burro o margarina</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;font-size:130%;">5 gr. di sale</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;font-size:130%;">200 cc. di acqua tiepida</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;font-size:130%;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;font-size:130%;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;font-size:130%;">Per il ripieno:</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;font-size:130%;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;font-size:130%;">400 gr. di carne di manzo macinata</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;font-size:130%;">400 gr. di cipolla dorata</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;font-size:130%;">1 peperone rosso</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;font-size:130%;">1 carota grande</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;font-size:130%;">1 spicchio d'aglio</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;font-size:130%;">1 bicchiere di vino bianco</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;font-size:130%;">1/2 tazza di prezzemolo trito</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;font-size:130%;">1/3 tazza di uva pasa</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;font-size:130%;">1/3 di olive verdi</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;font-size:130%;">3 uove sode</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;font-size:130%;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;font-size:130%;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="font-size:130%;"><br /><span style="font-family:verdana;"></span></span></div><br /><div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5dRzzf11HzqUSgxH3B_4cJR0SFEwxC9uVEYnvMAiNpsvRDBTxKn19Li5DtAwYQaPp7s_3yJkvOlFMthqRy2GwSQSmfQoRKyofI12es8APfhErdeyd91kvoDw8yD_A7g6RNL4LnQPfG3E/s1600-h/Blog+SC4.jpg"><span style="font-family:verdana;font-size:130%;"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5340090738777957074" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 300px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5dRzzf11HzqUSgxH3B_4cJR0SFEwxC9uVEYnvMAiNpsvRDBTxKn19Li5DtAwYQaPp7s_3yJkvOlFMthqRy2GwSQSmfQoRKyofI12es8APfhErdeyd91kvoDw8yD_A7g6RNL4LnQPfG3E/s400/Blog+SC4.jpg" border="0" /></span></a><span style="font-family:verdana;font-size:130%;"><br /><br /></span><br /><span style="font-family:verdana;font-size:130%;"><br />Preparazione:</span><br /><br /><span style="font-family:verdana;font-size:130%;"></span><br /><br /><span style="font-family:verdana;font-size:130%;">Impasto: Mettere a fontana la farina. Aggiungere lo strutto (o burro o margarina) a temperatura ambiente e il sale. Impastare aiutàndosi con del acqua che dovrà essere aggiunta un po' alla volta. Dovete ottenere una palla liscia ed elàstica che lasciarete riposare in frigo per mezz'ora. Il suo alto contenuto di grasso, fasìcche abbia bisogno di una temperatura fresca per lavorarla.</span><br /><br /><span style="font-family:verdana;font-size:130%;">Dopo la si stira, come se dovete fare "la pasta fresca" e la si taglia a cerchi di 15 cm. circa.</span><br /><br /><span style="font-family:verdana;font-size:130%;"></span><br /><br /><span style="font-family:verdana;font-size:130%;">Ripieno:</span><br /><br /><span style="font-family:verdana;font-size:130%;"></span><br /><br /><span style="font-family:verdana;font-size:130%;">Si procede come se dovete preparare un ragù. Si taglia a quadretti la cipolla, il peperone e la carota. L'aglio in vece, va ben tritto . Si mette una pentola al fuoco con un po' di olio o burro, e si sofrigge in questo ordine: prima l'aglio, poi si aggiungono le altre verdure: carota, cipolla e peperone. Quando ci saranno appassite, si incorpora la carne tritta, si lascia un po' cuocere e si sfuma con del vino bianco. Si lascia a fuoco lento per altri 15 minuti. Aggiungiamo il prezzemolo, sale e pepe. Si tiene d'aparte fino al suo raffredamento.</span><br /><br /><span style="font-family:verdana;font-size:130%;">Una volta freddo, aggiungiamo le uove sode tritte grossolanamente, le olive verdi senza oso e a quarti, e l'uvetta.</span><br /><br /><br /><span style="font-family:verdana;font-size:130%;">Si prende ogni disco di pasta e si mette in mezzo un po' di ripieno. Poi si chiude.</span> </div><div align="justify"> </div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;font-size:130%;">Tradizionalmente, si frigono nello strutto. Io, generalmente, li cuocio per 15 minuti a 200º, in forno preriscaldato.</span></div><div align="justify"><br /><span style="font-family:verdana;font-size:130%;">Per le chiusure chiamate "repulgue", possiamo dire che ce ne quasi un'arte. Ce ne sono di una varietà incredibile. Poi ad ogni casa, la sua. </span><br /><br /><span style="font-family:verdana;font-size:130%;">Qua vi posso ilustrare qualcune di loro. Fanno delle Empanadas un vero piatto con styling, ed è comune che servano anche a diferenziare il suo ripieno quando ce ne sono vari. </span><br /><br /><span style="font-family:verdana;font-size:130%;">Perche, come le pizze, esistono dopo ripieni vari, con delle verdure, carne di pollo o di pesce, e ripieni di veri gourmet.</span><br /><br /><span style="font-family:verdana;font-size:130%;">In tutta Argentina, potete trovare dei negozi che le preparanno assieme alle pizze, per asporto in tutte le varietà che volete. Anzi, vanno pari con le pizze riguardo al consumo, e quasi sempre ad ogni festa e reunione si acquistano insieme. </span><br /><br /><span style="font-size:130%;"><br /><span style="font-family:verdana;"></span></span><br /></div><span style="font-family:verdana;font-size:130%;"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5340090734012700770" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 300px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOU5X2y0np1HAdDjtKkeZZMgJpfQWdldujOqet7LfNxGp4PJvXq5L2e6WERCG4aHxtQK0VD6WQaBC_6MEQfclhVQeIaJq9q4n6MM2Y-WhipaC3ns4t-597jHJDRdgpmlAUgm9VEKh5pSI/s400/Blog+SC5.jpg" border="0" /><br /></span><br /><span style="font-family:verdana;font-size:130%;">Cos'altro dirvi? Che sono veramente deliziose? Che una volta che li assaggiarete vi fareste dei veri tifosi? Ve lo dico io! Confermato! Miei amici italiani me li chiedono in continuazione e sono sempre contenti. Ed ad ogni occasione li faccio assaggiare diversi ripieni. Su! Coraggio! Provate anche voi!</span><br /><br /><span style="font-family:verdana;font-size:130%;">Buen provecho!</span>Sil - Simplemente cocinerahttp://www.blogger.com/profile/04505733130676268857noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2362644713307927336.post-81637939732218785242009-05-08T04:19:00.000-07:002009-05-08T05:32:59.427-07:00Alfajor di Maizena<div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEs3L3HNbzYBpPyniQHrq7t69XuOGVCnaYg40fIxUYQZm6Na2h4FMElin-gNS6JilsJxmvTR4g0f6yb7BakYHivlt3LFVqkuIJ2t4LzbZL27MJYqO5ZEpwfsM1pFn4S-RFD1WGNHAojhQ/s1600-h/Blog+SC2.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5333412277810614530" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 300px; CURSOR: hand; HEIGHT: 400px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEs3L3HNbzYBpPyniQHrq7t69XuOGVCnaYg40fIxUYQZm6Na2h4FMElin-gNS6JilsJxmvTR4g0f6yb7BakYHivlt3LFVqkuIJ2t4LzbZL27MJYqO5ZEpwfsM1pFn4S-RFD1WGNHAojhQ/s400/Blog+SC2.jpg" border="0" /></a><span style="font-family:verdana;">Il "Alfajor" è la merendina per eccellenza dei bambini argentini ed uno dei dolci più popolari in Argentina. Ci sono diversi tipi, la cui variante è el tipo d'impasto e il dolce che c'è in mezzo. Con il termine "alfajor" definiamo due pezzi di biscotti uniti da un dolce spalmabile. Ereditato dagli spagnoli, è stato subito introdotto nel ricettario nazionale ed oggi formano parte anche della pasticceria tipica di ogni città. Ciascuno ha il suo tocco che lo distingue, conservando sempre il suo tradizionale formato.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Io vi dò la ricetta di quelli classici. Quelli che si mangiano ovunque e che ormai appartengono alla gastronomia nazionale. </span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Il loro impasto è fatto con il àmido di mais. Per questo vengono chiamati "di Maizena" datto che questo amido è conosciuto sotto questa marca commerciale. </span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Questo tipo di alfajor è un prodotto di pasticceria, le quali forniscono supermercati, bari, e bancarelle di fiere in tutto tipo di evento. Ed ovviamente viene fatto in casa, essendo ancora più pregiato.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><br /><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5333412275344663618" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 300px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAEWg8KbD9oJTPgnOBa4LjluP54CSWQkVgHAnELSQ7HcjMoz53pbAVtzGrGOtHG9u5mDlO2-ak1stiPJfuTVbu7p-X6Nr0gDj2qaxePmRBRoYHrQJj5m_xYwExDC7ei6ZZFV6KO2S2cD8/s400/Blog+SC.jpg" border="0" /></span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Ingredienti:</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Per l'impasto:</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">300 gr. di amido di mais</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">200 gr. di farina bianca di grano tenero tipo 00</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">200 gr. di burro</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">250 gr. di zucchero a velo</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">3 tuorli</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">1 uovo</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">1 bustina di vanillina</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">1/2 bicchierino di brandy</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">la pelle grattugiata di un limone</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Per riempire:</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Dulce de Leche (Dolce di Latte, reperibile in negozi di prodotti importati)</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Noce di cocco grattugiata </span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Preparazione:</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Lavorare prima tutti gli ingredienti umidi. Fondere il burro ed integrare il zucchero a velo con aiuto di una frusta, sbattere fino a che diventi una crema. Aggiungere i tuorli, il uovo intero , la pelle del limone, la busta di vanillina ed il 1/2 bicchierino di brandy. Integrare tutto.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Setacciare il amido di maiz e la farina e colocare sopra un tavolo a forma di fontana. Incorporare la miscela fatta precedentemente ed impastare velocemente. Lasciare riposare in frigo per 1/2 ora.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Stirare e tagliare dei cerchi di 1/2 cm di altezza. Infornare a 180º per 15 minuti senza mai farli diventare dorati. Devono essere cotti ma bianchi. </span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Transferili con cura ad un vasoio profondo ed lasciare raffreddare. </span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Prendere un biscotto, spalmarlo con il dolce , mettere sopra un'altro biscotto. Fare un po' di pressione molto delicatamente per permettere di fuoriuscire il dolce. Passare i bordi per la noce di cocco grattugiata per farla ataccare bene al dolce.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Degustare assieme ad una buona tazza di tè o un caffelatte con la famiglia o gli amici.</span></div><br /><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Buen Provecho!</span></div><div align="justify"> </div>Sil - Simplemente cocinerahttp://www.blogger.com/profile/04505733130676268857noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2362644713307927336.post-77646578084499081602009-05-05T06:24:00.000-07:002009-05-05T07:41:38.687-07:00Gnocchi di Manioca<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTfaYhBRnhV09gbWmY8Sd2yz43ItGdfQdY43ZnSx4taOhyphenhyphenmLC2mluNqagMG50-9xyB4XOexsLeuIjAawSlCbyxdQVjwjGswjJLaqjsa2ZCCUM4s6V_8Byc6uurDqP701Npaq0V7Z389Eg/s1600-h/Blog+SC3.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5332331738228000642" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 300px; CURSOR: hand; HEIGHT: 400px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTfaYhBRnhV09gbWmY8Sd2yz43ItGdfQdY43ZnSx4taOhyphenhyphenmLC2mluNqagMG50-9xyB4XOexsLeuIjAawSlCbyxdQVjwjGswjJLaqjsa2ZCCUM4s6V_8Byc6uurDqP701Npaq0V7Z389Eg/s400/Blog+SC3.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">La manioca o yuca è una pianta che cresce nella regione del nordest argentino cosi come in Paraguay e in Brasile. Quello che si mangia è la sua radice ricca di àmido. La possiamo paragonare alla patata, per quanto la si cucina in quasi le stesse ricette. Ma per le popolazione locali che la sfruttano da secoli, è più che importante, già che diventa quasi il loro pane. </span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Nella attualità è ancora presente sui tutti tavoli tutti giorni. Bollita, frita, accompagnata da sughi ricchi di carne è il contorno per eccelenza e tante volte un piatto unico. </span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">La ricetta di oggi usa la manioca per fare i gnocchi. Pasta molto popolare da noi, sopratutto i giorni 29 di ogni mese, quando viene mangiata facendo scivolare una banconota sotto il piatto per augurare buona fortuna nelle economie domestiche del mese succesivo.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Una tradizione che, indovinate? E' argentinissima ma dicono è stata portata dall'Italia. Una corrente racconta che San Pantaleone, dopo di aver mangiato i gnocchi con i campesini li ringraziò augurando loro un buon raccolto ed seccome è stato compiuto, d'allora si mangia lo stesso piatto ogni 29. Un'altra storia, racconta che si mangiavano i gnocchi ogni 29 giugno per commemorare il giorno di San Pietro e San Paolo , abitudine che hanno continuato gli inmigranti in Argentina. </span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Oggi se vi capita di essere in Argentina un giorno 29, non dovete stupirvi ovunque andrete, dalla trattoria alla gastronomia, dal ristorante prestigioso alle case ùmili , si mangiano i gnocchi in tutte le sue versioni.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Ingredienti:</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">1 kg. di manioca</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">1 uovo</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">200 gr. di farina (meglio se usiamo amido di manioca)</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">1 cucchiaino di sale</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Preparazione:</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Si procede come con i gnocchi di patate. Spelare le manioche facendo un'incizione lungo la radice ed levando la buccia con aiuto di un coltello di ponta tonda, come se si scartase una caramella, vedrete che si stacherà facilmente. Bollire le radici per 25 minuti in acqua con sale. Scolare e ridurre in purea, togliendo il filamento che si trova all'interno della radice. Aggiungere un uovo, la farina ed il sale. Impastare e formare i bastoncini che saranno tagliati a cubetti. Pasarli lungo i denti di una forchetta per dare la tipica forma dei gnocchi. Bollire in acqua salata, quando galleggiano, vuol dire che sono cotti.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Condire con un sugo di carne tritta: rosolare una cipolla ed uno spicchio d'aglio tagliati fini in olio, dopo integrare della carne tritta magra e poi una tazza di pelati. Alla fine di cottura aggiungere sale, pepe e prezzemolo tritto.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Mangiarlo con la aggiunta di parmiggiano reggiano. In Argentina si fabbrica un formaggio di grattugia che assomiglia al noto parmeggiano.</span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"></span></div><div align="justify"><span style="font-family:verdana;"><br /></span></div><br /><br /><div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCL8btThpCKTelG_j0aAllC2ga5lUkXMfWo1WPzYN3sz32pTv0Dm2ptcxag_zMrp_L5GSR5kzytIhXzUKjkqXQUCFxeMdMjPYbE7-HHkQ3xY5P5pqAtVns8KnUdBCDIm0BeeXSpDZpHBc/s1600-h/Collage.jpg"><span style="font-family:verdana;"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5332331734093259826" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 300px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCL8btThpCKTelG_j0aAllC2ga5lUkXMfWo1WPzYN3sz32pTv0Dm2ptcxag_zMrp_L5GSR5kzytIhXzUKjkqXQUCFxeMdMjPYbE7-HHkQ3xY5P5pqAtVns8KnUdBCDIm0BeeXSpDZpHBc/s400/Collage.jpg" border="0" /></span></a><span style="font-family:verdana;"><br />Notarete che il sapore è più intenso e leggeramente più dolce della patata. Sono sicura che vi piacerà moltissimo.</span></div><br /><div align="justify"><span style="font-family:Verdana;">E c'è altro: chi ha problemi d'intolleranza al glutine se usate amido di manioca trovarete un'ottima alternativa di pasta fresca. Evitando il formaggio è adatta anche per chi non può consumare latticini già che non è presente il burro nel impasto.</span></div><br /><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Non mi resta che desiderarvi: Buen Provecho!!! </span></div>Sil - Simplemente cocinerahttp://www.blogger.com/profile/04505733130676268857noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-2362644713307927336.post-72927046699376158122009-04-30T08:16:00.000-07:002009-04-30T09:56:31.684-07:00Chipa Guazù<div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMjPyCSEyekhJo9VuioaBmlVdoCgRbmKMBjTP6UmXA-Og_XSVNOB38f_IZjqCz4dlvSNpdg_adlGUwMqfBecVlCVYNcwCj9sbJeVfGTtYsgemUTXcSiHQ19Ee_zUP3Myt09YrZnH2iync/s1600-h/Fotos+per+blog+B+372.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5330504754618775698" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 300px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMjPyCSEyekhJo9VuioaBmlVdoCgRbmKMBjTP6UmXA-Og_XSVNOB38f_IZjqCz4dlvSNpdg_adlGUwMqfBecVlCVYNcwCj9sbJeVfGTtYsgemUTXcSiHQ19Ee_zUP3Myt09YrZnH2iync/s400/Fotos+per+blog+B+372.jpg" border="0" /></a><br />Chipa Guazù in lingua guaranì vuol dire Torta Grande. E' un piatto tipico dal nordest argentino ed è fatto di mais, cereale che cresce molto bene in questa zona visto il clima caldo ed ùmido.</div><div align="justify">Piatto condiviso con il Paraguay e tutte le provincie argentine che confinano con questo paese.</div><div align="justify">Questo piatto acompagna tutti gli eventi speciali come battesimi, matrimoni, compleanni e non solo. </div><div align="justify">Con il "asado", la famosa grigliata di carne argentina, fatta nelle case ad ogni domenica o negli incontri tra amici o cene di lavoro. Questo sempre al nordest, quindi non sorprendetevi se trovate un argentino da altre parti che vi dica di non conoscere questa pietanza.</div><br /><div align="justify"></div><br /><div align="justify">Questo sformato è molto fàcile da preparare. La ricetta originale prevede di farlo col mais crudo. Si prendono le panocchie giovani con i chicchi teneri che più di una famiglia coltiva nel loro orto. Altrimente si trovano nel mercato, meglio ancora quelle appena raccolte portate dagli stessi contadini.</div><br /><div align="justify">Ho dovuto adattare la ricetta, usando il mais dolce in scatola, che va molto bene comunque. La prova è che ha sempre piacuto tantissimo a tutti!</div><br /><div align="justify"></div><br /><div align="justify">Ingredienti:</div><br /><div align="justify"></div><br /><div align="justify">600 gr. di mais dolce</div><div align="justify">1/2 bicchiere di olio di mais</div><div align="justify">1/2 cipolla dorata</div><div align="justify">1/2 bicchiere di latte</div><div align="justify">3 uova</div><div align="justify">3 cucchiai di farina comune</div><div align="justify">200 gr. di formaggio olandese (maasdam o gouda)</div><div align="justify">sale e pepe q.b.</div><br /><div align="justify"></div><br /><div align="justify">Preparazione:</div><br /><div align="justify"></div><br /><div align="justify">In un robot di cucina frullare il mais sgocciolato con il 1/2 bicchiere di olio. Non ridurlo totalmente in puera, piuttosto lasciare qualche grano intero, è bello che si senta il chicco. </div><br /><div align="justify">In un tegame, sofriggere la cipolla tagliata sottile con un po' d'olio ed agiungere il latte. Lasciar asciugare un po' ma non troppo. </div><br /><div align="justify">In una bowl mescolare la purea di mais con la cipolla cotta nel latte. Aggiungere le uova, il formaggio tagliato a cubetti ed i cucchiai di farina per farlo diventare più asciutto. Aggiustare di sale (attenzione che ha già il formaggio!) e pepare appena un po'.</div><br /><div align="justify">Infornare in forno preriscaldato per 40-50 minuti a 180º. </div><br /><div align="justify"></div><div align="justify"> </div><br /><div align="justify"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5330511993603438514" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 300px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYQ0XByQ29aZnx2EfBAXWMH-YiTF6qo0EQmtRfZOfZFDSc9LWLvEzzwnfYqLaoqSKivyuQ4MRKIV7STyII2KSKSuS72FOKhwvKC7RKbuhqMdd6fhMyLopTBq6xqwgeIKJlh6brXRZj_3M/s400/Fotos+per+blog+B+1.jpg" border="0" /><br /></div><br /><div align="justify">Poi ci sono tante varianti como quelle che aggiungono un po' di prezzemolo tritto, o altre erbe aromàtiche. </div><br /><div align="justify">E' un piatto molto ricco da se, perciò si può mangiare cosi, da solo. </div><br /><div align="justify">Non mi resta che desiderarVi:</div><br /><div align="justify">Buen Provecho!! (Buon Appetito!)</div><br /><div align="justify"> </div>Sil - Simplemente cocinerahttp://www.blogger.com/profile/04505733130676268857noreply@blogger.com5